7.5
- Band: OBSCURA
- Durata: 00:53:58
- Disponibile dal: 13/07/2018
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Audioglobe
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Con “Diluvium” la saga firmata da Steffen Kummerer e dai suoi Obscura si arricchisce di un nuovo importante tassello. Il disco, ultimo atto del concept inaugurato dall’exploit “Cosmogenesis”, può infatti essere visto come l’ennesima riprova del talento e dell’ingegno insiti nel quartetto di Monaco, snodandosi per una cinquantina di minuti di musica attraverso un sound ormai completamente affinato e riconoscibile tra mille all’interno del circuito death metal. Nello specifico, gli undici episodi della tracklist proseguono i lavori di snellimento e (relativa) semplificazione delle trame avviati dal precedente “Akróasis”, in una ricerca della soluzione catchy che, mai come in questo caso, suona del tutto logica e spontanea. Senza mai prescindere da un background artistico fondato sugli insegnamenti di Death, Morbid Angel e primi Dark Tranquillity e da una preparazione tecnica invidiabile, il quartetto dà vita alla sua opera più diretta e melodica; un flusso pressoché ininterrotto di spunti eterei e soluzioni concrete in cui ogni elemento – riff, ritmica o linea vocale – si adatta perfettamente al concetto di forma canzone. Pensieri già espressi nel track-by-track di qualche settimana fa, e che oggi, a fronte di numerosi altri ascolti, ci sentiamo definitivamente di accostare alla dimensione ideale del progetto. Ridotti ulteriormente i barocchismi, la proposta degli Obscura gode infatti di un tiro e di un livello di emotività che la elevano ben al di sopra la freddezza cui è spesso soggetto il filone, con strofe e ritornelli facilmente distinguibili, un uso massiccio del pulito (filtrato) e una rinnovata propensione a ‘pestare’ per conferire al tutto un fascino non soltanto progressive. Un amalgama cangiante di stili che sa essere sia arioso e orecchiabile (“Emergent Evolution”, “The Seventh Aeon”) che estremo e poco conciliante (“Mortification of the Vulgar Sun”, “The Conjuration”), nel quale l’estro di Kummerer non ha più bisogno di effetti speciali per dimostrare il proprio valore al pubblico. L’ennesimo ritorno di carattere da parte di una vera e propria certezza del circuito extreme metal europeo.