7.0
- Band: OBSCURITY
- Durata: 00:47:00
- Disponibile dal: 14/07/2017
- Etichetta:
- Trollzorn
- Distributore: Masterpiece
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Gli Obscurity sanno il fatto loro, questo è certo. Se si trovano dopo vent’anni di attività, con dischi più che buoni all’attivo, ancora relegati ad una specie di ‘seconda fascia’ eppure ancora con la la motivazione, la voglia e anche un senso di genuino divertimento nel comporre dischi piacevolissimi come questo “Streitmacht”, qualcosa di buono deve esserci per forza. Intendiamoci, parliamo di un album d’impatto e scritto bene, di quelli che a primo ascolto fanno alzare un sopracciglio e mettere un sorrisino, ma di fatto ci rendiamo immediatamente che – ahiloro – anche questo disco resterà relegato in quella specie di serie B da cui, tuttavia, i Nostri sembrano non solo non volersi veramente spostare (perché mai, poi, dopo vent’anni?), ma anche restarvici a dire la propria come orgogliosi veterani. Per quanto godibili siano infatti i tre quarti d’ora che gli Obscurity ci mettono sul piatto, i riferimenti ad altre realtà (Amon Amarth, avete detto? Sì, ma non solo) sono a volte anche troppo evidenti, e pur di fronte a brani spaccaossa come “793” o “Hinrichtung”, la sensazione è che un disco del genere farà breccia più che altro tra collezionisti o assolutisti del viking/pagan. E non ci vediamo nulla di male nel fatto che gli Obscurity restino un gruppo da tardo pomeriggio di festival, di quelli che anche se non si conoscono sanno esattamente come catturare l’attenzione e dei quali, però, la memoria conserverà sprazzi di positività ma nessuna memorabilità legata alla proposta; insomma, “Streitmacht” anche dopo numerosi ascolti si dimostra un ‘semplice’ buon lavoro da parte di onestissimi mestieranti che sanno esattamente come e cosa vogliono suonare, senza fare un passo più. E va bene anche così.