7.0
- Band: ODDLAND
- Durata: 00:50:44
- Disponibile dal: 30/04/2012
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Vincere un concorso per metal band emergenti in uno stato come la Finlandia non è cosa propriamente alla portata di chiunque. E’ abbastanza noto infatti che in questo paese le band che si dedicano al nostro genere preferito siano decisamente tante, oltre che ad essere ad livello qualitativo mediamente discreto. Ecco quindi che un biglietto da visita come quello degli Oddland, che appunto hanno vinto un concorso come il “Suomi Metal Star”, strappando un contratto con la Century Media, assume un peso specifico quantomeno da prendere in considerazione. L’affascinante e soffice progressive rock/metal a cui si dedica questo quartetto di Turku è una miscela davvero azzeccata di tutta una serie di influenze che manderanno in estasi una buona parte di intenditori e appassionati del genere. Uno dei primi aspetti positivi che emergono della proposta di questa band è la loro capacità di suonare un genere senza assomigliare a qualcuno in particolare. Gli Oddland sono in grado di prendere svariate influenze e di plasmarle con una facilità e una naturalezza a tratti persino sorprendenti, mettendo subito in risalto una buona dose di personalità e riconoscibilità che, oggi come oggi, è qualità rarissima tra le band emergenti. Ascoltando “The Treachery Of Senses” potreste ritrovarvi quindi alle prese con atmosfere oscure alla Fates Warning, oppure con ritmiche allungate e alla Tool; si percepiscono quindi linee vocali a metà strada tra Alice In Chains e Opeth e, infine, si odono influenze tra le più disparate, come quelle di gruppi come Strapping Young Lad, Gojira o Dream Theater… E’ così che classico e moderno riescono a coesistere, così come atmosfere soffuse, evocative e sognanti fanno da contraltare a ritmi serrati, pesanti e ricchi di groove e controtempi. In ultimo (ma non per importanza) segnaliamo la presenza di un vocalist davvero molto dotato come Sakari Ojanen. Il suo timbro caldo, melodico e controllato finisce spesso per risultare protagonista assoluto delle canzoni, ammaliando l’ascoltatore con ritornelli grandiosi, come, ad esempio, quello di “Aisle Of Array”. Ciò che probabilmente ancora manca per poter gridare al miracolo (o quasi) è la continuità: “The Treachery Of Senses” è un album che sicuramente potrà piacere agli appassionati del genere, ma che potrebbe risultare prolisso in tutta la sua notevole durata. Se da un lato infatti si apprezza la volontà dei Nostri di non voler eccedere nel minutaggio delle singole canzoni, dall’altro crediamo che forse un paio di tracce in meno avrebbero aiutato a rendere l’album maggiormente digeribile. Poco male, comunque; ora non resta altro da fare che rimanere sintonizzati sulle loro frequenze, perchè questi ragazzi sembrano proprio fare sul serio.