7.0
- Band: OF MICE & MEN
- Durata: 00:43:40
- Disponibile dal: 27/09/2019
- Etichetta:
- Rise Records
Spotify:
Apple Music:
Gli Of Mice & Men (dal romanzo “Uomini e Topi” di John Steinbeck) ne hanno passate tante: dal tonfo della svolta nu metal/radio rock alla separazione dal frontman Austin Carlile, a torto identificato ai tempi come mastermind del gruppo, dopo un lungo periodo di malattie, cancellazioni, mancate opportunità. In questo sesto capitolo discografico sembra aspirino, sotto l’abusata bandiera della resilienza, a sottolineare la determinazione nel voler restare ai piani alti dell’affollato movimento metalcore. Dietro un titolo oltremodo generico, la raccolta si configura come ideale proseguo del precedente “Defy”, incamminandosi nella nuova era fronteggiata da Aaron Pauley restando fedeli alle proprie origini. Pur ben assemblati sono proprio i brani più melodici ed ordinari a lasciarci indifferenti (“Pieces”, “Meltdown”, “Linger”), basta infatti qualche remota eco prog per rendere il tutto più interessante (“As We Suffocate”). Quando il gruppo da sfogo alla propria frustrazione invece da sicuramente il meglio di sé, che lo faccia in maniera esotica e sperimentale come nell’opener “Gravedancer”, in maniera cafona come in “Mushroom Cloud” (sicuramente tramandata ai posteri come “Three-two-one boom!”) o nella tesissima “How To Survive”. Affilato a dovere dalla moderna produzione di Josh Wilbur (Lamb of God, Trivium) “Earthandsky” è in assoluto il lavoro più heavy degli OM&M se ve lo chiedeste, in controtendenza assoluta rispetto ai compagni di genere ed in reazione a quel periodo radiofonico che ha fatto grattare molte capocce. Forse per loro il treno delle grandi opportunità è definitivamente perso, ma è chiaro come i ragazzi di Orange County non abbiamo nessuna idea di gettare la spugna e abbandonare i propri numerosi sostenitori.