6.5
- Band: OLD MAN'S CHILD
- Durata: 00:37:32
- Disponibile dal: 17/10/2005
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Self
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A due anni dal precedente “In Defiance Of Existence” torna a farsisentire il buon Galder con i suoi Old Man’s Child. La prima cosa chesalta all’occhio è che il leader della band stavolta ha deciso di faretutto da solo, come già sperimentato sul buon “Ill-natured SpiritualInvasion” qualche anno fa. L’ artista norvegese quindi suona tutti glistrumenti, eccetto la batteria, affidata al session man danese RenoKiilerich. Compositivamente parlando, “Vermin” si colloca come idealeproseguimento del precedente lavoro della band, in virtù di un thrashblack sinfonico, dove a farla da padrone sono le atmosfere oscure emalsane. A venire parzialmente sacrificate, in questo contesto, sono lesfuriate tout court, qui ridotte davvero al lumicino. Il primo paragoneche viene da fare è, piuttosto banalmente, quello con i cugini DimmuBorgir degli ultimi due album; considerando che Galder è il chitarristadei Dimmu, questo non può stupire. Negli Old Man’s Child mancano gliarrangiamenti orchestrali tipici della band di Shagrath, ma loscheletro delle composizioni rimane lo stesso. Va detto anche che“Vermin” non raggiunge assolutamente i picchi dei primi lavori dellaband, ma resta un album il cui ascolto è consigliato agli amanti delblack sinfonico. Galder se la cava egregiamente con tutti glistrumenti, anche se le cose migliori le propone alla sei corde, mentreKiilerich dietro le pelli si conferma batterista preciso e sicuro.Viene dato ampio risalto alle tastiere, glaciali come sempre, atte acreare atmosfere idonee alla proposta del gruppo. I mid tempo la fannoda padrone, a partire dall’iniziale “Enslaved And Condemned” sino adarrivare alla bella “Black Marvels Of Death”, la migliore in questosenso. La traccia più riuscita in assoluto è però la successiva“Twilight Damnation”, feroce thrash black dalle ritmiche sostenute,spezzato solo da inserti tastieristici di grande effetto. Ottima comesempre la produzione, effettuata nei Fredman Studios e buono anchel’artwork malsano di Set<’H>, mente dei greci Septic Flesh. Restasolo un quesito morale da porsi: è giusto tenere in vita una creaturacome gli Old Man’s Child nonostante suoni praticamente identica aiDimmu Borgir, nei quali proprio Galder è uno dei maggiori compositori eche potrebbero garantirgli gloria, fama e soldi per gli anni a venire?Musicalmente parlando gli Old Man’s Child restano un progetto valido ein salute, quindi forse è lecito che continuino a suonare e a proporrenuovo materiale, ma il sospetto che la mente del loro leader siarivolta altrove rimane ben saldo nei pensieri di chi scrive.