7.0
- Band: ONIRIK
- Durata: 00:40:00
- Disponibile dal: 29/02/2016
- Etichetta:
- The Spew Records
- Distributore: Andromeda
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Siamo a Milano nel 2016, ma potremmo benissimo essere nella Tampa o nella New York di venti-venticinque anni fa. Con gli Onirik saliamo infatti su una macchina del tempo che ci riporta al periodo d’oro del death metal a stelle e strisce, quando gente come Suffocation, Nocturnus, Morbid Angel e Cannibal Corpse era all’apice della propria creatività e sfornava capolavori a getto continuo, capolavori che avrebbero poi influenzato migliaia di gruppi in tutto il mondo, cambiando per sempre il volto della musica estrema. “Ab Initio” si sviluppa su queste coordinate, inanellando otto brani che – nella loro assoluta fedeltà alla linea – non dispiacciono affatto e che permettono finalmente di valutare le capacità del quartetto lombardo, il quale, per un motivo o per un altro, aveva sempre rimandato l’appuntamento con il debut album. Un assalto modellato sul contenuto dei leggendari “The Key” (specie per quanto concerne l’uso delle tastiere), “Effigy of the Forgotten” e “Domination”, quindi, ma che riesce a non scadere nella piattezza o nell’effetto copia-incolla tipico di certe realtà in virtù di un songwriting intelligente e strutturato, in cui riff e sezione ritmica si sforzano di rileggere soluzioni arcinote nella maniera meno banale possibile. I cambi di tempo, l’alternanza di sgroppate in blast beat e decelerazioni poderose, vengono gestiti con cura, mentre le suddette tastiere, mai invasive o pacchiane, conferiscono al tutto una patina atmosferica che finisce per esaltare sia i momenti di quiete che quelli più brutali, chiudendo assieme al growling del frontman Davide Ricciuti un cerchio fatto di passione e indubbia competenza. Non siamo al cospetto di un’opera straordinaria o imprescindibile, quello è chiaro, ma se ciò che cercate è un disco di puro e semplice death metal novantiano, ispirato e scorrevole, qui troverete pane per i vostri denti.