7.5
- Band: OPERA IX
- Durata: 01:06:10
- Disponibile dal: 15/11/2004
- Etichetta:
- Avantgarde Music
- Distributore: Masterpiece
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Un plauso a questa band storica del nostro panorama va proprio fatto, gli Opera IX sono un po’ come il vino: invecchiando migliorano. Il nuovo “Anphisbena” è un album dal sapore antico, medievale, che si apre con un’intro di tastiere che possono riportare alla mente gruppi molto epici come i Bal Sagoth, ma poi tutto si stempera e durante la release il tocco epico viene sostituito da un alone arcano e magico. Le canzoni sono tutte molto valide, le tastiere offrono belle atmosfere senza essere troppo invadenti. I due nuovi innesti, cantante e batterista, si dimostrano subito all’altezza della situazione e danno il loro concreto contributo per fare di “Anphisbena” un lavoro completo. Sapore medievale si diceva prima… nessuna immaginazione personale, basta lasciarsi abbracciare dal segno dei tempi di “In Hoc Signo Sanguinis”. C’è anche un tocco celtico, sempre ben accetto, nell’eloquente titolo “Scell Lem Duibh”, ma l’immaginario di base della band resta quell’antro medievale dove magia occulta e tradizioni antiche si mescolano dando vita ad una realtà particolare ed attraente. La band, capitanata da Ossian, sembra davvero aver trovato la dimensione giusta per esprimersi al meglio. Fa piacere notare come “Anphisbena” non nasca dal nulla, ma sia il frutto di anni e anni d’evoluzione stilistica della band norditalica. La produzione non mostra una pecca, il songwriting è maturo, l’elemento estremo è sempre ben presente e nitido anche se le velocità sostenute dalla band non sono al fulmicotone, ma poco importa, perché la band riesce sempre a ragionare e trovare soluzioni interessanti piuttosto che lasciarsi andare a sfuriate banali. Un album da ascoltare per quelli che ancora si chiedono che fina abbiano fatto i Ragnarok inglesi o che hanno a cuore un certo tipo di ‘pagan metal’ che strizza l’occhio più ad elementi folk che alle melodie artificiose di un certo filone epico viking. A proposito di Vichinghi…il cd termina con “One Rode To Asa Bay”, proposta in questa sede in maniera davvero emozionante. Un ultimo, sentito, approfondimento: non sono molte le band che descrivono in questo modo il loro lavoro: ‘un inno al Paganesimo e alla religione antica’. Gli Opera IX sono uno di questi, e ne andiamo fieri.