7.5
- Band: OPHIS
- Durata: 02:09:27
- Disponibile dal: 26/04/2013
- Etichetta:
- Cyclone Empire
Spotify:
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Abbiamo sempre considerato “Stream Of Misery” dei tedeschi Ophis uno dei migliori album funeral death usciti nello scorso decennio e quindi accogliamo con estremo piacere questa raccolta che, oltre al succitato lavoro, contiene anche l’EP pressoché introvabile “Nostrae Mortis Signaculum” ed una manciata di tracce demo e registrate dal vivo. “Effigies Of Desolation” viene immesso sul mercato sotto forma di doppio CD: il primo dischetto ci ripropone appunto il capolavoro “Stream Of Misery”. Non si resta certo indifferenti di fronte alle sette composizioni a cavallo tra evidenti scorie residue di death doom e una montante voglia di funeral; da segnalare anche un utilizzo intelligente delle melodie, che verranno ulteriormente amplificate nel successivo “Withered Shades”. “Godforsaken” ci accoglie al’interno del platter con le proprie atmosfere pregne di disperazione, che a metà brano vengono spazzate via da un uragano death di raro marciume, che a tratti e con le dovute differenze ritmiche ci ha ricordato gli Undergang. La successiva “Beneath Sardonic Skies” è già più canonica ed appesa ad istanze tipicamente funeree, sebbene i Nostri denotino una fantasia compositiva che va ben oltre le catalogazioni di genere. Il picco assoluto dell’album è rappresentato da “Pazuzu”, perla putrescente di doom death che non rinuncia a qualche passaggio solista piuttosto elegante, soprattutto se paragonato al contesto generale. Pollice in alto anche per “Dolor Nil Finis”, ennesimo piccolo capolavoro figlio di Evoken, Skepticism e Disembowelment. Il secondo CD contiene i quattro brani dell’EP “Nostrae Mortis Signaculum” e cinque bonus track. Stilisticamente parlando non vi sono grosse differenze tra l’album e l’EP, anche se si sente che i brani di “Stream Of Misery” sono meglio costruiti e strutturati. Infatti le tracce di “Nostrae Mortis Signaculum” sono magari più estreme ma non riescono ad amalgamare al meglio le varie anime della band, per un risultato finale già convincente ma molto sfilacciato. A seguire troviamo la riproposizione dal vivo di “Convert To Nihilism” e “Pazuzu”, con una resa sonora più che onesta. In chiusura ecco arrivare le demo version di “The Halls Of Sorrow” e “Suffering Is A Virtue”, che poi sarebbero finite su “Withered Shades” senza grossi cambiamenti. Ininfluente la pubblicazione della vecchia “Caressing The Dead” in reharsal version, dato che il sound è veramente pessimo e non rende giustizia ad un brano ancora molto vocato verso il death. “Effigies Of Desolation” è quindi una buona compilation contenente del materiale molto interessante che non in molti conoscono. Ora non rimane che attendere il nuovo full length di una band che ha trovato sin da subito una chiave di lettura interessante e piuttosto old school per intendere il funeral doom.