8.0
- Band: ORANGE GOBLIN
- Durata: 00:54:10
- Disponibile dal: 07/10/2014
- Etichetta:
- Candlelight
- Distributore: Audioglobe
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Sono quasi vicino ai 20 anni di attività, ma gli Orange Goblin suonano freschi come sempre. Anche questo nuovo “Back From The Abyss”, edito a due anni di distanza da “A Eulogy For The Damned” è il solito ottimo lavoro di stoner metal duro e crudo. Basterà l’ascolto di “Sabbath Hex”, canzone che apre il disco, per tranquillizzarci che niente è cambiato in casa inglese, che tutto è al posto giusto in termini di suoni e qualità. Perfetta come introduzione per acclimatarci per via di quel clima pacioso ma rabbioso, “Sabbath Hex” cede subito il passo al coinvolgimento di “Ubermensch”, dove le ritmiche si fanno più pressanti, la batteria pesta più duramente e ci si figura già sotto al palco immaginandola dal vivo. Il ritornello, assolutamente devastante, è impreziosito da un solo di chitarra con la batteria che si dà da fare per mettersi in evidenza. Colpiscono da subito i suoni, caldi, con tutti gli strumenti perfettamente udibili, con il basso in bella evidenza a rafforzare le ritmiche dei brani. Man mano che la tracklist scorre non troviamo neanche un passo falso ma anzi, tanti brani destinati a diventare hit e alcune novità dal punto di vista delle soluzioni adottate. È il caso di “The Devils Whip”, una speed song che sembra scritta dai Motorhead, suonata però a 45 giri, con la batteria incalzante e riff rapidi e veloci arrangiati splendidamente. Due minuti o poco più per un pezzo di puro rock and roll ad alta velocità. Oppure, altra novità in casa inglese, l’epica “Mythical Knives”, impreziosita da un coro molto atmosferico e dal sapore malinconico e rabbioso allo stesso tempo. Ma potremmo descrivervi una per una le ottime tracce di questo lavoro, dalla trascinante “Bloodzilla” che poi diventa doom alla lenta “Heavy Lies The Crown” con protagonista Ben Ward e le sue melodie alla voce. Serve veramente tutto ciò? O serve sottolineare che gli Orange Goblin sono diventati una di quelle band con lo zoccolo duro di fan ben costituito che non vuole essere deluso e che album dopo album sta raccogliendo successi, espandendo quindi l’audience, arrivando forse anche negli Stati Uniti? Loro intanto, ben si guardano da lasciare interdetti i propri fan. Così è, e va bene a tutti. L’abisso dal quale sono tornati è quello in cui si trovano gli appassionati di Stoner quando non hanno notizie fresche di questi inglesi. Adesso siamo tutti felici, loro sono tornati facendo le cose alla solita maniera, quella semplice con qualche sfumatura che non varia la sostanza. D’altronde le cose semplici sono quelle che funzionano, o no?