• Band: ORGREL
• Durata: 00:41:29
• Disponibile dal: 31/10/2025
• Etichetta:
• Purity Through Fire

È di nuovo tempo di spalancare le porte dell’inferno, facendo un viaggio a ritroso nel tempo fino ai gloriosi anni Novanta, epoca d’oro del black metal europeo.
A farci da Cicerone in questo ‘ritorno sul luogo del delitto’ sono gli italiani Orgrel, agguerrito terzetto composto da Valfodr alla voce, Nihul alla chitarra e basso e Vèrfarkas alla batteria, giunti col qui presente “The Abyssal Terror” al secondo full-length della loro carriera, a distanza di quattro anni dal debutto “Red Dragon’s Invocation” e a tre dall’EP “The Oath Of The Black Wolf”.

Chiari adoratori dello spirito e del sound primigenio della nera fiamma, i nostri mettono sul piatto una portata decisamente succulenta, mescolando Norvegia (Darkthrone e Taake su tutti) e Svezia (primi Marduk, ma anche Sorhin e primi Mörk Gryning) in egual misura, ottenendo un melting pot che riesce a suonare, al contempo, grezzo e diabolicamente melodico.
Bastano, infatti, poche note della bellicosa opener “Infernal Pursuit” per rendersi conto di come l’essenzialità e la concretezza del black metal propostoci dagli Orgrel non facciano assolutamente rima con ‘povertà’ ne, tantomeno, con ‘banalità’: il sound è, senza dubbio, diretto, feroce e scevro da sovrastrutture (anche dal punto di vista della produzione, cruda ma, al contempo, capace di valorizzare ogni singolo elemento della proposta), ma il tutto riesce a suonare intenso, completo e ricco grazie alla chiarezza di intenti messa in campo dai Nostri.
Fondamentali, in tal senso, risultano essere il lavoro della chitarra, capace di alternare riff sulfurei e oscure melodie, nere come la pece e altamente caratterizzanti nella loro ieratica essenzialità, nonché la capacità palesata dagli Orgrel di saper costruire brani dagli arrangiamenti tanto asciutti quanto efficaci, atmosfericamente appaganti e passibili di fare facilmente presa sull’immaginario dell’ascoltatore grazie a un’indole ‘catchy’ tipicamente anni Novanta (periodo in cui anche i musicisti estremi sembravano per lo più animati dal desiderio di scrivere autentiche canzoni, piuttosto che perdere tempo in sciocche gare di velocità e tecnica fini a se stesse).

Echi dei migliori Taake emergono fra i solchi delle trascinanti “Rituals Of The Abyssal Power” e “Storming Souls”, mentre lo spettro dei Darkthrone di “A Blaze In The Northern Sky” e “Under A Funeral Moon” si materializza nell’ opprimente “Horned Tyrant” e nella breve, declamata e funerea “Conqueror Of Forbidden Cosmos” (composizione molto interessante anche nell’ottica di possibili sviluppi futuri nel sound degli Orgrel, nella quale emergono punti di contatto anche con gli irlandesi Primordial).
Fra gli episodi migliori, impossibile non citare anche le intense “Nefarious Maw” e “Steel Storm Apocalypse”, dalla spiccata anima ‘svedese’, e la feroce e ‘watainiana’ “The Enshrinement Of The Triumphant Beast” (arricchita dalla prestigiosa ospitata di Revenant, già con Sarkrista e Order Of Nosferat) ma è tutto l’album a trasmettere compattezza e personalità, grazie alla capacità manifestata dai Nostri di saper rileggere le loro pur evidenti influenze con conclamate sapienza e attitudine.
Con questo “The Abyssal Terror” gli Orgrel si riconfermano fra le migliori realtà italiane (e non solo) per quanto riguarda un certo modo di intendere l’old-school black metal: ascolto obbligato per ogni cultore della nera fiamma che si rispetti.