7.0
- Band: ORION
- Durata:
- Disponibile dal: 09/08/2003
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Gli Orion si autodefiniscono symphonic power/thrash metal, e sinceramente la prima cosa a cui si pensa è che con una definizione del genere un grupponon si possa distaccare molto dalla compagnia dell’Hollywood metal; detto, fatto: di thrash, infatti, c’è veramente poco in questo demo, se si esclude l’ottima opener “Living Agony”, pezzo tirato ed assolutamente entusiasmante, sicuramente il migliore del lotto (a dir la verità caratterizzato, più che da un rifferama tipicamente thrash, dalla potenza che contraddistingue un certo power roccioso teutonico, Rage in primis) non c’è poi così tanto che separi gli Orion da molti prodotti becer (termine inventato da due ben più illustri miei colleghi per descrivere il genere suonato da Rhapsody e derivati), a parte una produzione indubbiamente molto potente, nonostante si tratti di un demo, e qualche vocalizzo più aggressivo (ma si ricordi che l’abito non fa il monaco: ricordate la famosissima “When Demons Awake” di Rhapsodiana memoria?). Comunque, a parte questo, c’è da dire che in quanto a qualità questo “Illusory Existence” è indubbiamente un buon prodotto perché, oltre all’ottima sopracitata “Living Agony”, troviamo altri tre pezzi sufficientemente entusiasmanti, come ad esempio “Lord Byron”, pezzo tirato dalla più classica melodia becera (mi ha ricordato in particolare i Beholder) e le leggermente più anonime “Tragedy” e “Slaves Of Yourselves”, che si attestano non di meno su un livello qualitativo più che discreto ed accettabile. Chiudono il tutto una buona cover del classico dei Manowar “Blood Of The Kings” riletto in chiave powereggiante (ovvio puntualizzare che l’originale resta imbattuto) e una buona prestazione della band, in particolare del tastierista Alessandro (già in forza ai Dark Horizon), che disegna ottimamente le classiche linee melodiche tipiche del genere e si lascia di tanto in tanto andare a qualche discesa neoclassica. Ad ogni modo, se queste sono le premesse (se non erro questo è il loro primo demo) c’è da ben sperare per il futuro, e se questi cinque ragazzi riusciranno ad intraprendere una direzione più personale (già ora comunque c’è qualche sforzo apprezzabile in queta direzione) sono sicuro che riusciranno a fare ottime cose. Vivamente consigliati agli amanti di sonorità power.