OTHISMOS – Sottrazione

Pubblicato il 13/12/2024 da
voto
7.0
  • Band: OTHISMOS
  • Durata: 00:26:20
  • Disponibile dal: 16/12/2024

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Odio, pessimismo, rancore, sono i concetti fondanti nel discorso musicale degli Othismos: il terzetto si era infatti ben messo in evidenza con i primi due album “L’Odio Necessario” (2015) e “Separazione” (2019), ripercorrendo il filone del blackened crust/metal con indubbia passionalità e devozione. Due dischi – a cui affiancare lo split con i Nulla + del 2020 – fondativi di un’identità probabilmente difficile da scindere dai propri numi ispiratori (Tragedy, From Ashes Rise, Celeste, Rorcal), ma sufficientemente solida e dettagliata da non cadere nel dimenticatoio.
L’assalto perpetrato in “Sottrazione” asseconda la viscerale negatività che sembra guidare l’operato dei musicisti toscani, qui intenti a togliersi di dosso la patina più tipicamente black metal, per portarsi a scorbutiche, urticanti invettive punk/hardcore: esse risultano ingrossate da un suono tenebroso, metallico, insieme denso e urticante, così da rendere l’impatto complessivo un qualcosa di tetro e devastante – un coacervo di suoni sferraglianti, privi di remore e pause, capaci anche di evocare qualcosa di grandioso e terribile, azzannando in un attimo e poi continuando a strattonare, dilaniare, distruggere.
Rispetto alle prove precedenti, la band sembra voler andare per vie ancora più spicce e urgenti, fondendo la propria animosità a un disegno di suono profondo, con una luttuosità strisciante a emergere come uno dei tratti migliori di questo “Sottrazione”. Un disco probabilmente ‘semplice’ nell’idea e nell’impostazione, eppure segnato, soprattutto nei momenti meno pressanti e di maggior respiro, da cadenze atmosferiche non proprio così facili da maneggiare ed esaltare.
L’atmosfera generale, virata a una tumultuosa apocalisse, si avvicina ad alcune creature underground assai ispirate su questo fronte di suoni neri e grevissimi; parliamo dei Coffinworm di “IV.I.VIII” o dei Wolvhammer di “The Obsidian Planes”. In quei casi lo sludge e il post-metal più estremi la facevano da padrone, mentre nel caso degli Othismos i tempi sono più stringenti, ma una contiguità nelle sensazioni evocate la percepiamo.
La voce acidissima e scorticante di Filippo Masina è infine l’elemento che fa prendere all’insieme una piega più nervosa e destabilizzante, spruzzando di caos selvaggio una musica altrimenti più rigorosa e quadrata.
La band si fa apprezzare anche per un miglior uso della melodia, mezzo per acuire la sensazione di desolazione permeante tutte le tracce: in alcune è più sullo sfondo, in altre, come in “The Mirror”, si prende maggiori attenzioni e dà una caratterizzazione più evidente alla composizione. Se l’idea primaria rimane quella di distruggere tutto quanto si ha attorno – come ribadito efficacemente nella cruenta “Pars Destruens” – vi sono rallentamenti e allargamenti del suono che tolgono pressione e ampliano le possibilità espressive del gruppo.
Nonostante l’efficacia complessiva di “Sottrazione”, ci rimane l’impressione che si potrebbe andare oltre, avere canzoni più strutturate e dall’apparato atmosferico ancora più ricco, cosa che potrebbe consentire di avvicinarsi ulteriormente ad alcune delle formazioni più influenti per gli Othismos.
In ogni caso, brani martellanti e ferali come “They Declared War On Us” non si scrivono da soli, dando magari due input a qualche intelligenza artificiale a basso costo: “Sottrazione” è prova solida, di sicura affidabilità e godimento per chi ama forme di crust metallizzato tanto, ma proprio tanto, annerite.

TRACKLIST

  1. I Will Fade Away
  2. Cops Are not People
  3. Burn the Flags
  4. The Mirror
  5. Pars Destruens
  6. They Declared War on Us
  7. The Shape of Pain to Come
  8. Death Forever
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