OTUS – Torch

Pubblicato il 20/09/2022 da
voto
8.0
  • Band: OTUS
  • Durata: 00:43:18
  • Disponibile dal: 20/09/2022
  • Etichetta:
  • Time To Kill Records

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Non sentivamo parlare degli Otus dal 2016 ed esattamente dal loro ottimo debutto “7.83Hz”, che ce li aveva fatti conoscere ed apprezzare come una delle realtà più peculiari del nostro paese in ambito metal, con un potenziale che potrebbe tranquillamente trascendere i nostri confini: la band, nata a Roma dieci anni orsono, è un progetto a tutto tondo, in quanto affianca al lato musicale una ricerca filosofica, in cui il pensiero orientale va a fondersi con l’occulto ma anche con la scienza vera e propria, e tutto ciò è espresso non solo sottoforma di note ma anche con un’intensa identità visiva ed un marcato simbolismo, sia quando i cinque sono sul palco sia tramite di immagini.
Fatta questa premessa, non stupisce che anche il nuovo album sia frutto di un profondo lavoro di indagine: “Torch” è, infatti, incentrato sull’opera “La Quarta Via” di Georges Gurdjieff, uno studio sullo sviluppo dell’uomo che fa tesoro delle esperienze precedenti per arrivare ad una via nuova, mai sperimentata, che porti illuminazione (da qui la torcia) nelle profondità dell’animo umano. Ma alla fine ciò che conta è la musica ed un concept così complicato, ovviamente, necessita di una base sonora non banale: questo nuovo album riesce pienamente a soddisfare tale requisito, giustificando ampiamente i sei anni di attesa. Le tracce sono solo sei, tutte medio-lunghe (se si eccettua l’intro “In Tenebris”), si sviluppano in una sorta di viaggio che, tematicamente e a livello di atmosfere, ci conduce dal buio alla luce, e tutte giocano sulla commistione tra post-metal ed altri generi come il doom, lo stoner, lo sludge e l’ambient; gli ingredienti, evidentemente, sono più o meno quelli utilizzati nell’esordio, ma la raggiunta maturità della proposta, che si nota soprattutto nella scrittura dei pezzi, rappresenta un ulteriore passo avanti. Il riferimento principale sono sicuramente i Cult Of Luna, ma si possono udire anche echi di Isis, Om, Tool, riff primordiali che riportano ai Black Sabbath, nonché veri e propri mantra, il tutto riletto in chiave personale, senza mai dare l’idea dei essere la copia di qualcos’altro. La voce in growl è talvolta posta in secondo piano, come se il suo compito fosse quello di assecondare il flusso sonoro e, accanto alla strumentazione tradizionale, fanno capolino sintetizzatori, che la band si costruisce in proprio, ed altri strumenti etnici. Il pregio più in vista di questi pezzi, inoltre, è quello di essere abbastanza facilmente assimilabili nonostante le strade percorse siano piuttosto tortuose, data da un’attitudine vicina al prog, e di non risultare così indigesti anche agli ascoltatori meno avvezzi a queste sonorità. I due brani conclusivi, “Ex Tenebris I” ed “Ex Tenebris II”, colpiscono per la loro epicità, per l’andamento ondivago e per una forte spiritualità grondante da ogni nota ma, forse, il vero fulcro dell’album è “The Vessel”, dodici minuti in cui lo sludge si fonde con la psichedelia in un effetto lisergico che stordisce ed ammalia. “Torch” è senza dubbio un’ottima conferma per gli Otus che, speriamo per loro, potrà condurli ad un nuovo livello.

TRACKLIST

  1. In Tenebris
  2. Through The Flesh
  3. The Vessel
  4. Apnea
  5. Ex Tenebris I
  6. Ex Tenebris II
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