6.0
- Band: OVERBLOOD
- Durata: 00:43:39
- Disponibile dal: 01/12/2011
- Etichetta:
- UltimHate Records
- Distributore: Andromeda
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Il rabbioso groove-thrash dei friulani Overblood colpisce con la forza di una deflagrazione. Nei tre quarti d’ora di durata di questo “Excision” non c’è un attimo di pausa: la band picchia duro e picchia per far male, sorretta da un drumming potente e da chitarre incisive e guidata da un growl moderno, di stampo smaccatamente metal-core made in USA. Pezzi come “World Cannibal Chaos” possiedono una malsana dose di violenza con break continui, ma anche un songwriting che riesce a costruire melodie abbastanza convincenti. I Nostri, però, cercano il loro sound nella brutalità immediata (ne è prova l’opener “Bombs Fall – Hell Calls”) e non certo nei richiami melodici. Se è pur vero che questi ultimi emergono, a volte, come nella slayeriana “Don’t Spread Your Bullshit” o nell’inizio di “Masked Disease” che, con il suo cambio di tonalità continuo, ci fa venire alla mente il sound di gruppi classici, con un approccio quasi maideniano, per poi ricadere ancora una volta nel solco degli Slayer. Il primo ascolto del lavoro degli Overblood lascia sicuramente una buona impressione, buona impressione che cresce in modo direttamente proporzionale ai giri verso destra della manopola del volume, ma che scende drasticamente con gli ascolti successivi. Se “Excision” può considerarsi sicuramente un buon disco thrash, nella sua accezione più moderna, e restare comunque un lavoro piacevole, palesa le sue pecche già sulla media distanza, per sfociare, alla lunga, nella noia. I cinque friulani sono stati in grado di dare alle stampe un prodotto con un’eccellente produzione, che esalta la potenza del loro sound, ma che, purtroppo, scarseggia di idee e personalità. La violenza sonora sembra, spesso, voler mascherare una mancanza melodica che, quando riesce a fare capolino, sa di già sentito ed un po’ riciclato. E’ facile seguire sentieri già battuti e concentrarsi sulla qualità e l’attinenza ai dettami dei “mostri sacri”, questo – però – non può che portare ad un certo manierismo, cosa abbastanza fastidiosa in un disco di questo genere. Per chiarire, però, ci teniamo a sottolineare che “Excision” è tutt’altro che un brutto disco e potrà far felici alcuni headbanger incalliti, amanti di quello che ormai ricade sotto il genere “post-thrash”: è ben eseguito e ben prodotto. Se cercate un disco che suoni come un pugno in piena faccia, allora gli Overblood sono la vostra band, anche se, probabilmente, finito l’ascolto faticherete a ricordare qualche canzone. La storia è fatta da chi ha cercato di dire la sua ed ha coltivato il suo stile: puntate più in alto, ragazzi, sicuramente avete le doti necessarie.