OVERTURES – Entering The Maze

Pubblicato il 04/06/2013 da
voto
8.0
  • Band: OVERTURES
  • Durata: 51:16
  • Disponibile dal: 31/05/2013
  • Etichetta:
  • Sleaszy Rider Records

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Con “Rebirth”, secondo album uscito due anni fa, i friulani Overtures si erano segnalati come una delle realtà più interessanti e promettenti del panorama heavy/power nazionale ed internazionale, grazie ad un lavoro di qualità, con un suono fresco e moderno. Si attendeva, quindi, con un certo interesse il terzo capitolo della band, composto subito dopo il tour di supporto a “Rebirth” e disponibile negli store in questi giorni. Ultimato l’ascolto, possiamo sicuramente affermare che con il nuovo “Entering The Maze” gli Overtures, oltre a confermare quanto di buono fatto in passato, riescono persino a superarsi, rilasciando semplicemente uno dei migliori dischi fin qui usciti nel 2013 e che, ne siamo certi, sarà anche uno dei più positivi di tutto l’anno in corso. Un simile risultato (impossibile da non notare per chi segue la band dagli inizi) è stato ottenuto con duro lavoro ed investimenti importanti, uniti ad un’irrefrenabile voglia di emergere all’interno di un genere in cui ormai non c’è più nulla da inventare – fatto, quest’ultimo, che ha complicato non di poco la strada per gli Overtures. Il terzo album della band, fin dalle prime battute, mostra una notevole dose di energia e un suono stellare: lo stile si è fatto più heavy ed aggressivo e la resa sonora, come dicevamo, è ulteriormente migliorata, essendo il mastering stato affidato alle sapienti cure del guru Sascha Paeth. Inoltre, il bravissimo cantante Michele Guaitoli ha fatto passi da gigante, arrivando a padroneggiare un invidiabile ventaglio di stili e registri canori, messi sempre al servizio della canzone di turno. Occorre aggiungere che tutta la band è preparata e molto abile nel comporre, ma il ruolo del singer è determinante e la sua figura destinata a guidare la band. Il disco si apre con “The Maze” e l’inizio non poteva essere migliore: qui troverete energia, velocità, melodie raffinate, un bridge ad effetto ed un refrain semplicemente meraviglioso, il tutto condito dall’ormai classico tocco moderno della band. La seguente “Under The Northern Star” è epica, dinamica e robusta con un bellissimo ritornello memore dei migliori Virgin Steele; “Of Nightmares”, invece, è una canzone dai due volti essendo basata su strofe dure e cattive ed un refrain in stile Helloween, adattissimo a smorzare i toni e a portare una ventata di positività. Fin qui è impossibile non notare l’assoluta abilità di questi ragazzi – e sarà la costante dell’intero disco – nel riuscire a trovare il ritornello vincente, destinato fin da subito a stamparsi nelle menti. Nella seguente “Savior”, Guaitoli si segnala come mattatore del pezzo grazie ad una performance perfetta e il chorus, manco a dirlo, è ancora una volta azzeccatissimo. “Empty Trails” porta un altro raggio di luce all’interno di un disco dai toni decisamente bruschi: la canzone, come l’intero album, è particolarmente elaborata, ma riesce a non perdere mai di vista la spontaneità. “Consequences” è un pezzo power in senso stretto, mentre con “In The Middle Of Nowhere” gli Overtures si concedono l’unica pausa con un lento che più che una ballad, sa molto di un momento di musica rilassante, vicina a certo pop d’autore. Con la seguente “Programmed To Serve” torna la furia e il combo fa ancora centro grazie ad un pezzo molto moderno arricchito da un ritornello all’insegna di cori operistici, mentre con a “Different Point Of View” si torna al power tradizionale prima di chiudere con “The Oracle”, l’unica che cede a qualche divagazione progressive e che conclude degnamente questo grande album. In una parola: stupendo. Non lasciatevelo sfuggire.

TRACKLIST

  1. The Maze
  2. Under The Northern Star
  3. Of Nightmares
  4. Saviour
  5. Empty Trails
  6. Consequences
  7. In the Middle Of Nowhere
  8. Programmed To Serve
  9. A Different Point Of View
  10. The Oracle
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