OZZY OSBOURNE – Ordinary Man

Pubblicato il 20/02/2020 da
voto
7.0
  • Band: OZZY OSBOURNE
  • Durata: 00:49:21
  • Disponibile dal: 21/02/2020
  • Etichetta:
  • Sony

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Ridendo e scherzando sono passati ben dieci anni da quando Ozzy Osbourne ha pubblicato il suo ultimo disco in studio, quello “Scream” tanto chiacchierato soprattutto per la decisione di ‘silurare’ amichevolmente lo storico chitarrista Zakk Wylde a favore del greco Gus G, il leader dei Firewind.
Per la seconda volta di seguito il principe delle tenebre lascia a casa il fido Zakk (sicuramente verrà ripescato in sede live), scegliendo di farsi affiancare per la stesura dei nuovi brani dal chitarrista Andrew Watt. La band viene completata da altri musicisti di lusso, Duff McKagan (Guns N’Roses) al basso e Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers dietro le pelli. A questi vanno aggiunti un po’ di ospiti speciali come Tom Morello, Charlie Puth e altri che nomineremo in seguito. Questo squadrone a cinque stelle ha realizzato un disco di buona fattura, che rende onore alla carriera del Madman. L’ascolto inizia con “Straight To Hell”, un pezzo molto heavy e roccioso sulla scia delle ultime release firmate Ozzy, diretto e dalle melodie semplici, ma allo stesso tempo facili da memorizzare. “All My Life” si sposta su coordinate più orecchiabili, i riff delle chitarre si mantengono coriacei ma le parti vocali fanno l’occhiolino ad un potenziale passaggio radiofonico. Il disco riprende una velocità di marcia incalzante con “Goodbye”, deciso e pieno di ottimi assoli di chitarra. La titletrack è una ballad molto ruffiana e dal testo autobiografico, in cui Ozzy duetta con niente meno che Sir Elton John: insieme si cimentano in una canzone che ricorda certe melodie dei Beatles, ovviamente rielaborate a dovere, alla chitarra spunta Slash dei Guns N’Roses che suona un assolo francamente un po’ troppo banale e scontato. A parte questo lieve inghippo, “Ordinary Man” centra il bersaglio, non suona troppo melensa e durante l’ascolto ci abbraccia con melodie calde e piene di pathos grazie alla prova al microfono dei due grandi cantanti.  Altro pezzo da novanta, “Under The Graveyard” alterna parti melodiche a intermezzi alla “No More Tears”, con l’aggiunta di una bella accelerazione finale.
Visti i nomi coinvolti, è quasi scontato scrivere della bontà delle singole performance, i musicisti sanno il fatto loro e su disco suonano in modo impeccabile, la loro classe viene confermata in toto. Sugli ultimi due capitoli del disco troviamo come ospite il rapper Post Malone e vogliamo farne un discorso a parte: Ozzy alla sua veneranda età può permettersi il lusso di osare, non ha più nulla da dimostrare a nessuno, ma “Take What You Want” si può definire in qualsiasi modo tranne che un pezzo heavy metal, perché prevale lo stile di Malone. In un contesto differente da quello in cui ci troviamo la canzone sarebbe pure apprezzabile, ma per chi scrive non ha senso, stona all’interno di un disco heavy metal firmato Ozzy. Siamo tutti a conoscenza dei recenti problemi di salute di Mr. Osbourne, ultimo dei quali la scoperta di essere affetto dal morbo di Parkinson. “Ordinary Man” quindi potrebbe essere l’ultimo disco della carriera di Ozzy (il condizionale è però d’obbligo, con lui le sorprese non finiscono mai), in ogni caso questo lavoro, capitolo finale o meno, ci ripaga degli anni che abbiamo dovuto attendere. Tanta melodia – per qualcuno forse eccessiva – ma di capitoli sottotono non se ne segnalano.

 

TRACKLIST

  1. Straight to Hell
  2. All My Life
  3. Goodbye
  4. Ordinary Man
  5. Under the Graveyard
  6. Eat Me
  7. Today Is the End
  8. Scary Little Green Men
  9. Holy for Tonight
  10. It's a Raid
  11. Take What You Want
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