7.0
- Band: OZZY OSBOURNE
- Durata: 00:49:11
- Disponibile dal: 26/06/2010
- Etichetta:
- Sony
- Distributore: Sony
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Ozzy Osbourne cantante, Ozzy Osbourne personaggio, principe delle tenebre e re degli eccessi. L’ex macellaio di Birmingham è forse il simbolo immortale per eccellenza della filosofia heavy metal. Oltre ad aver contribuito insieme ai Black Sabbath a forgiare uno dei più importanti generi musicali, ha saputo negli anni rimanere sulla cresta dell’onda e crearsi un impero mediatico senza pari grazie alle persone di cui si è sempre circondato. Da tempo però i dischi del madman soffrivano di una cronica mancanza di mordente, di carenza di ispirazione e della qualità dei suoi capolavori degli anni ottanta. C’era molta aspettativa attorno al nuovo “Scream” ,soprattutto a causa dell’a dipartita dello storico compagno d’avventura Zakk Wylde a favore del greco Gus G. Con grande soddisfazione per chi scrive, possiamo con certezza affermare che il nuovo “Scream” è il miglior disco che Ozzy ha partorito dai tempi del glorioso “No More Tears”. L’opener “Let It Die” mescola nuovo e vecchio Ozzy in modo sublime, la voce viene filtrata per creare un sound artificiale, robotico, quasi di ghiaccio. I riff di Gus G., pesanti e rocciosi, paiono rubati direttamente dalle mani di Tony Iommi, mentre gli assoli nostalgici faranno la gioia dei fan di vecchia data. Da anni non si sentiva un singolo pacchiano e melodico come “Let Me Hear You Scream”, costruito su misura per fare scintille dal vivo, grazie ad un ritornello dove il pubblico sarà chiamato a partecipare a suon di cori! Questione Gus G.: il chitarrista svolge a dovere il proprio compito, il suo stile su disco è chiaramente retrò e classico, anche se più volte cerca di imitare le potenti ritmiche di Zakk Wylde. Ad oggi Gus non possiede né la mano né il carisma del suo predecessore, ma la sua performance tutto sommato risulta più che discreta. Sostituire il leader dei Black Label Society per chiunque sarebbe una sfida ardua, e come prima prova Gus ne esce a testa alta! “Soul Sucker” è un brano lento e pesante, non eccessivamente brillante, mentre il successivo “Life Won’t Wait”, una ballad old school, riporta l’ascolto ad un’alta intensità. Ancora heavy metal anni ottanta con “Fearless”, pieno di melodie e assoli velocissimi, Ozzy è in forma più che mai! Ad Ozzy serviva un disco come “Scream”, perché le giovani generazioni fino ad ora lo ricordavano più come protagonista dei “The Osbournes” che per i suoi quarant’anni spesi su un palco, perché da anni aspettavamo un disco di spessore, perché l’heavy metal ha ancora bisogno del suo Prince Of Darkness.