6.5
- Band: PAGANIZER
- Durata: 02:00:00
- Disponibile dal: 28/11/2014
- Etichetta:
- Cyclone Empire
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La prolificità e la megalomania di Rogga Johansson sono ormai semi-leggendarie nell’underground death metal. Siamo arrivati al punto che quando il musicista svedese non ha sotto mano sufficiente musica inedita per pubblicare un nuovo album dei suoi mille progetti, questo viene sostituito da una raccoltona. È il caso dei Paganizer, forse la band più longeva tra quelle che vedono protagonista Johansson; alfiere sin dal 1998 del più incompromissorio death metal made in Sweden, il gruppo dà ora alle stampe sotto Cyclone Empire una doppia compilation che include una parte “best of” (19 tracce) e una parte “rarità” (27!). Agli occhi di un ascoltatore occasionale – ma anche di un fan obiettivo, a dire il vero – una tale mole di materiale potrà senz’altro apparire spropositata; d’altronde, il solo parlare di “best of” per un gruppo onesto ma non certo trascendentale come i Paganizer suona un po’ sconveniente, per lo meno se si guarda al numero di brani inclusi nella tracklist, che sarebbero forse troppi anche per una realtà più importante. Ma c’è poco da fare: questo è Rogga Johansson, un musicista che spesso punta più sulla quantità che sulla qualità. Quindi l’unico modo per godersi “20 Years in a Terminal Grip” è prenderlo per quello che è: una release auto-celebrativa, “esagerata” sotto tanti punti di vista, ma, alla fine dei conti, anche divertente. Considerato che molti dei dischi della band sono riusciti solo a metà, questa è l’occasione per ascoltare tutte le “perle” senza il grasso in eccesso dei filler. Per i novizi, la tracklist del best of potrebbe anzi rappresentare una piccola sorpresa, visto che essa contiene la maggior parte dei migliori pezzi del repertorio, presentando un gruppo davvero in palla. Del resto, quando i Paganizer sono particolarmente ispirati, i loro brani non sfigurano affatto di fianco a quelli di mostri sacri come i Grave. Venendo invece al CD dedicato alle rarità, tra inediti, demo e canzoni sinora incluse solo in EP e split, su “20…” troviamo tutto ciò che oggigiorno ci si aspetterebbe da un prodotto di questo tipo. Di nuovo, si potrebbe rimarcare come il numero di brani inclusi sia forse eccessivo, ma ormai ci siamo capiti. Resta comunque il fatto che la compilation si presenta bene ed è certamente stata curata con passione; probabilmente qualcuno ci farà un pensierino per passare un putrido Natale…