7.5
- Band: PAGANIZER
- Durata: 00:36:41
- Disponibile dal: 01/04/2003
- Etichetta:
- Xtreem Music
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Alquanto grezzi, questi Paganizer! Per rendersene conto basta dare uno sguardo all’ignorantissimo e più che esplicito titolo, “Murder Death Kill” (!!!), e poi passare alla copertina, ai titoli dei brani e, ovviamente, ascoltarne la musica. E che musica! Proprio così, i Paganizer saranno pure delle “bestie”, ma il loro puro, sano ed incontaminato death metal è davvero di pregevolissima fattura e dotato di una gran bella carica. La biografia in nostro possesso li presenta come i nuovi eredi dei gloriosi Grave e Dismember e, se da un lato non si può far a meno di sorridere quando si legge che per la loro casa discografica questo disco è il miglior album di death svedese che sia stato pubblicato dai tempi di “Into The Grave” dei Grave (non esageriamo!!!), dall’altro si rimane favorevolmente colpiti dall’ottimo songwriting dei nostri, che sciorinano nove badilate in faccia davvero degne di act ben più blasonati. Totalmente killer il suono generale del disco, il quale è stato registrato con l’aiuto di Mieszko Talarzcyk dei Nasum e che si avvale anche dell’apporto di un certo Dan Swano in fase di mastering… e scusate se è poco! Ovviamente le chitarre sono abrasive e “marce” come vuole la tradizione, e occupano una posizione di assoluto rilievo all’interno del sound della band, il quale, come potrete facilmente immaginare, ha davvero poco a che spartire con tecnicismi gratuiti e finezze varie. I Paganizer vengono subito al sodo con un drumming semplice ma preciso, un growling canonico ma efficace e con riff che più da headbanging di così si muore… roba imperdibile per coloro che stanno aspettando da secoli il nuovo album dei Dismember (ma quando arriva???) o che magari sono rimasti delusi dal come back dei Grave! Di certo si tratta di un’uscita strettamente riservata ai fan del genere, ma questa band e le qualità qui espresse meriterebbero davvero di essere seguite con attenzione. Date loro una chance e… occhio a non farvi troppo male al collo.