8.5
- Band: PAIN OF TRUTH
- Durata: 00:27:12
- Disponibile dal: 08/09/2023
- Etichetta:
- Daze Style
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Michael Smith è nato a Long Island, crescendo all’ombra dei fratelli maggiori Chris e Danny, chitarra e basso di una delle realtà più solide dell’hardcore anni ’10, i Backtrack. Chi ha assistito a qualcuno dei violentissimi show nella città natale del gruppo avrà osservato il giovane Michael sul palco coi fratelli in età preadolescenziale, proprio come accadde, tramanda la leggenda, con Freddy Cricien (Madball) e gli Agnostic Front.
Con radici familiari, un’alfabetizzazione musicale e un’esperienza di crescita completamente immersi nella cultura New York Hardcore, il terreno è sicuramente fertile, tanto che la scena diventa naturalmente il linguaggio espressivo e il filtro attraverso il quale il giovane Michael percepisce il mondo intorno a sè. Suonare in un gruppo hardcore è un evento naturale, così nel 2020, nonostante la pandemia, arriva il primo EP dei Pain Of Truth, “No Blame, Just Facts”, con una serie di vocalist della scena a validare le connessioni del gruppo e anche una piccola gemma intitolata “The Test”, che si diffonde rapidamente nel circuito, tanto che i primi due concerti del gruppo sono direttamente sold out, e le successive partecipazioni ai festival diventano qualcosa di cui parlare.
Certo, suonare con otto pezzi in repertorio diventa difficile, tanto quanto dar seguito all’hype col primo album vero e proprio, che vede la luce a settembre 2023 su Daze, ma quando si parla di Pain Of Truth c’è sempre quella sensazione di perfezione e tempismo assoluti, di sostanza e allineamento di pianeti, così “Not Through Blood” conferma e supera di slancio le aspettative, diventando non solo il debutto, ma ci verrebbe da dire IL disco NYHC degli ultimi anni.
È chiaro come il sole che Pain Of Truth significa NYHC completamente e religiosamente ortodosso, dove non si inventa assolutamente nulla, con un senso di appartenenza sanguigno e uno spirito immacolato, roba da “Defenders Of The Faith”, come direbbero i Terror.
I ventisette minuti di percorrenza spremono all’osso quel concentrato di attitudine, violenza e risentimento tipico del genere, con un sound più cristallino e potente rispetto all’EP, che non copre però l’urgenza e la fisicità dei brani. Tra vocals esasperate e cori da pugni sul petto, riff groovy, frequenti mini-assoli, linee di basso metalliche e parti di batteria che pompano il sangue nelle vene, non si trova respiro. Pure la strumentale “Same Old Story”, un brano da headbang colossale, rifiuta in maniera ostinata ogni momento di tregua.
Riprendendo il senso di comunità tipico di genere, “Not Through Blood” esagera, con una fila di guest vocalist fuori di testa che pompano adrenalina e personalità in ogni singolo brano, andando da leggende assolute come il già citato Freddy Madball e Scott Vogel dei Terror, passando per gente di assoluto rispetto come Justice Trip dei Trapped Under Ice e Jay Peta dei Mindforce, oltre a nuovi eroi come Steve Buhl di 200 Stab Wounds e Anthony DiDio dei Vein F.M., manco fosse un mixtape di musica rap o un disco di DJ Khaled.
A chi proprio sentisse la necessità di una nuova canzone simbolo, invece, la band serve il bruciante e violentissimo inno “Actin’ Up” ed il classico istantaneo del NYHC “You And Me”, un vero e proprio passaggio del testimone e un’incoronazione.
Se non c’è nessun tipo di discussione per quanto riguarda la validità dei Pain Of Truth come live act – e ne abbiamo avuta diretta testimonianza anche al “Triple B Records European Takeover” a Milano – si può invece discutere all’infinito sul valore intrinseco di questo disco, che può essere scambiato ad un ascolto superficiale come l’ennesima cover band, un disco di medio livello e di standard industriale per la sua formulaicità estrema e per la mancanza di innovazione. Se si è fan dell’hardcore di New York, invece, se si è cresciuti con il modello attitudinale di Biohazard e Merauder e si venerano Hatebreed, Terror e Madball, si troverà una risonanza inaudita in queste tracce, dalla prima all’ultima. Ascoltando “Not Through Blood” si ritrova una celebrazione nel modo più hardcore possibile, buttando fuori energia e rivivendo gli stilemi incisi sulle tavole di pietra dei comandamenti, mentre figure universalmente riconosciute partecipano al successo delle giovani leve amplificandone significato e valore assoluto.
Passione, militanza, dedizione assoluta: questo sono i Pain Of Truth. Il loro debutto ne è la sintesi irripetibile.