PANZERBALLETT – Übercode Œuvre

Pubblicato il 25/04/2025 da
voto
6.5
  • Band: PANZERBALLETT
  • Durata: 00:56:16
  • Disponibile dal: 25/04/2025
  • Etichetta:
  • Hostile City

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Se pensiamo al jazz la mente corre subito a improvvisazioni, tempi dispari e ritmi sincopati; se pensiamo al metal… beh, è usualmente tutto quello che ascoltiamo e leggiamo in questo portale e si compone senz’ombra di dubbio di innumerevoli contaminazioni. Unire i due mondi è un po’ trovare una quadra, come fu fatto per la musica classica e i Metallica (un esempio su tutti, ma le variazioni sul tema sono molte), anche se a volte può risultare una forzatura.
È proprio questo, purtroppo, il caso di un tentativo ormai in essere da parecchi anni: sono infatti già al loro ottavo album i tedeschi Panzerballett con il loro (autoproclamato) jazz-metal. E ora andremo a vedere come a volte i due mondi continuino a restare eterogenei tra di loro.
Infatti, come succede nella musica jazz, anche nell’ultima fatica intitolata “Übercode Œuvre” ci troviamo di fronte ad un lavoro composto da proprie creazioni e da arrangiamenti di pezzi provenienti da altri bacini. Questo ultimo disco vede sempre a capo la mente di Jan Zehrfeld, chitarrista eclettico che, insieme ad alcuni musicisti della scena di Monaco di Baviera, rielabora brani come “Bleed” dei Meshuggah o “Alien Hip Hop” di Virgil Donati rendendone ancora più complicata la struttura musicale e cambiando metrica e partiture, inserendo sax e contrabbassi. Sfortunatamente, questi inserimenti  e le molte variazioni sul tema sono rivolte molto ad un pubblico davvero ristretto e ciò che risulta è un’opera troppo frammentata, data che il procedere risulta a volte a singhiozzo.
Inoltre, a parte l’”Inno alla Gioia” (“Ode To Joy”), proposto sia in versione con il cantato (rimando ai tempi del lockdown, quando dalle finestre di molte città partirono cori spontanei per esorcizzare il periodo e sentirsi tutti uniti a distanza) sia strumentale, tutto il disco è senza parti cantate: altro punto che lo porta ancor di più nel novero dei prodotti di nicchia.
Ritornando però all’ascolto, quello che risalta di più, se si considera la miriade di tempi e di cambi di ritmo, è la parte ritmica: sicuramente farà la gioia dei batteristi sapere che tra gli artisti invitati dietro le pelli ci sono lo stesso Virgil Donati, Marco Minnemann degli Artistocrats, famoso per la cosiddetta ‘interdipendenza complessa’- ovverosia suona diversi ritmi con diversi arti – e Anika Nilles, batterista tedesca famosa da oltre dieci anni per i suoi video con oltre ventitré milioni di visualizzazioni su YouTube.
Nel complesso, se traiamo le nostre conclusioni dopo svariati passaggi nelle casse, quello che abbiamo tra le mani è decisamente un lavoro di difficile ascolto se non si è patiti o molto affini alle composizioni jazz: questo “Übercode Œuvre” infatti può sì avere (pochi) momenti di scrittura più lineare e melodica, come nel lento “Andromeda”, ma anche (troppi) esercizi di tecnica, come in “Seven Steps To Hell” dove tutta la metrica è definita in settimini (al posto di quattro quarti, ma suonata nello stesso spazio temporale).
Rispetto quindi anche a molte uscite discografiche strumentali, pone molta più attenzione alla tecnica rispetto alla melodia, e anche la rivisitazione dell’”Estate” vivaldiana risulta troppo sincopata. Sembra quindi un ottimo esercizio di tecniche e arzigogoli dei vari strumenti, tsenza però alcun tipo di amalgama tra le varie parti chiamate in causa. Sicuri però del loro intento, i Panzerballett continuano nel loro mix di generi che sicuramente risulterà d’impatto dal vivo, ma che su disco non ha ancora la stessa presa.

TRACKLIST

  1. Bleed
  2. Seven Steps To Hell
  3. The Four Seasons: Summer
  4. Alien Hip Hop
  5. Andromeda
  6. Ode To Joy (vocal)
  7. Pick Up The Pieces
  8. The Devil’s Staircase
  9. Ode To Joy (instrumental)
  10. Andromedaron
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