PANZERFAUST – The Suns Of Perdition (Chapter I: War, Horrid War)

Pubblicato il 10/09/2019 da
voto
7.0
  • Band: PANZERFAUST (CAN)
  • Durata: 00:31:31
  • Disponibile dal: 14/06/2019
  • Etichetta:
  • Eisenwald Tonschmiede

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Forti di una formazione stabile ed ormai collaudata da una decina d’anni, ritornano i canadesi Panzerfaust con il loro quarto full-length sebbene la durata complessiva superi solo di poco la mezz’ora di musica. I Panzerfaust si sono soprattutto fatti un nome nell’underground per una proposta musicale più che dignitosa, ma con “The Suns Of Perdition (Chapter I: War, Horrid War)” possiamo dire che la band canadese ha toccato il suo apice e questo album segna un deciso passo in avanti verso una maturità artistica finalmente raggiunta. Lo stile e le atmosfere incise su questa release si allontano da quelle imbastite sul precedente EP “The Lucifer Principle” del 2016; qui lo scenario è quello tremendo della guerra e l’atmosfera che si respira è satura di paura, morte e disperazione. I Panzerfaust suonano black metal e su questo non ci piove, ma la complessità del songwriting, le influenze musicali esterne ed altri elementi fanno in realtà di questo “The Suns Of Perdition (Chapter I: War, Horrid War)” un prodotto molto più articolato e a tratti indefinibile. Emblematica, in tal senso, è l’opener “The Day After ‘Trinity’”: la canzone non è rappresentativa dello stile dell’intero album, ma qui si possono notare delle vaghe e lontane influenze con altri generi musicali, come ad esempio un aggancio ai primi Machine Head in versione assai più cupa e claustrofobica. Gli effetti dell’annichilimento sonoro sono udibili in ogni singola nota vomitata dalla band in questo esempio di musica post industrial black metal. Un episodio davvero interessante ed eseguito alla perfezione. Dopo un secondo brano piuttosto anonimo ed una traccia strumentale che ha solo in compito di appesantire ulteriormente l’atmosfera bellica, si arriva a “The Decapitator’s Prayer” dai riff graffianti ed una base ritmica martellante e marziale. Il cantato qui è disperato per enfatizzare il clima di morte che si respira. Semplice, ma assai efficace, è l’alternanza tra le mitragliate ritmiche sul riffing principale e le fasi sospese di stasi prima di ricominciare il martirio sonoro. Certo, si tratta di piccoli accorgimenti, ma danno spessore ad un brano in cui brilla la capacità della band di avere una base ritmica devastante come un rullo compressore ed in questo i nostri sembrano un combo dal background più death metal che non black metal. La release si conclude con un brano che da solo dura un terzo del minutaggio complessivo di “The Suns Of Perdition (Chapter I: War, Horrid War)”: qui sembra di assistere ad una marcia militare sotto ad un bombardamento. Una certa ritmicità cadenzata può ricordare influenze lontane stilisticamente come Sepultura ultimo periodo d’oro o Machine Head come già detto sopra. Non c’è comunque da temere, i Panzerfaust restano un gruppo black metal che però ha sviluppato uno stile davvero personale nella modalità di rappresentare, su questo lavoro perlomeno, la brutalità della guerra. Prodotto non immediato da assimilare, ma che sicuramente riuscirà a convincervi.

TRACKLIST

  1. The Day After ‘Trinity’
  2. Stalingrad, Massengrab
  3. Crimes Against Humanity
  4. The Decapitator’s Prayer
  5. The Men Of No Man’s Land
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