PAPA ROACH – Crooked Teeth

Pubblicato il 20/06/2017 da
voto
8.0
  • Band: PAPA ROACH
  • Durata: 00:33:37
  • Disponibile dal: 19/05/2017
  • Etichetta:
  • Eleven Seven Music
  • Distributore: Warner Bros

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In attesa di preparare i festeggiamenti per il ventesimo anniversario del seminale “Infest” – disco di debutto che, col senno di poi, ha segnato la generazione di musicisti in voga adesso – i Papa Roach iniziano l’operazione di avvicinamento al passato con “Crooked Teeth”, nono disco in carriera e primo a riprendere il logo dello scarafaggio dai tempi di “Lovehatetragedy”. Attesi al varco dopo il penultimo, solo discreto, “F.E.A.R.”, Jacoby Shaddix e soci hanno deciso per l’occasione di affidarsi a una giovane coppia di produttori – RAS e Colin Brittain, attivi prevalentemente nella scena hip-hop e alternativa, ma cresciuti anche sulle note di “Last Resort” e “Broken Home” -, con il dichiarato intento di riportare a galla l’energia degli esordi, arricchendola ovviamente con la maturità  acquisita in anni di militanza ai vertici delle rock chart. Una missione solo apparentemente facile, mescolare ora e allora senza apparire anacronistici o fuori fuoco, ma che funziona incredibilmente bene fin dall’iniziale “Break The Fall”, in cui il flow old-school di Jacoby introduce il classico chorus anthemico sullo stile di “Kick In The Teeth”, ideale colonna sonora della rinascita dopo il passaggio alla Eleven Seven. Proseguendo nell’ascolto, difficile stare fermi anche di fronte alla scarica di adrenalina della title track, un perfetto mix tra il Papa Roach sound old-school e la freschezza delle nuove leve come i Beartooth, così come funziona alla grande il gioco di contrasti e incastri (avanti-indietro, veloce-lento) di “My Medication”. Arrivati a questo punto, è evidente come la chiave di lettura dell’album sia ‘sperimentazione nostalgica’, in grado di spaziare dall’electro-groove di “Born For Greatness” alle sonorità easy-listening di “American Dream”, da ascoltare muniti di doposole. Archiviato un lato A da luna park – cinque tiri, cinque centri – la seconda metà dell’asciutta tracklist cambia ancora registro, giocando la carte degli ospiti: se “Periscope” bissa il successo della precedente “Gravity”, alzando il tiro con il passaggio da Maria Brink a Skylar Grey, il meglio arriva con “Sunrise Trailer Park”, altro mix nu-old impreziosito dal duetto con il rapper Machine Gun Kelly. Nel mezzo, pollice alzato per il singolone “Help”, mentre i due pezzi conclusivi, “Traumatic” e “None of the Above”, poco aggiungono a quanto fatto sentire finora, calando il sipario dopo poco più di mezz’ora ad alta intensità. Per chi non ne avesse abbastanza, la deluxe edition contiene ben tre bonus track ed un secondo disco registrato dal vivo, anche se ad onor del vero la qualità di entrambe è commisurata alla loro natura di contenuti extra. Tornando al piatto principale, possiamo parlare di un riuscitissimo corto circuito tra passato e futuro per il quartetto di Vacaville, il cui valore viene ulteriormente amplificato dalla contemporanea uscita del ben più moscio “One More Light”: le vendite magari daranno ragione ai Linkin Park, ma ora più che mai non abbiamo dubbi a schierarci per il Team Papa. Viva la Cucaracha!

TRACKLIST

  1. Break the Fall
  2. Crooked Teeth
  3. My Medication
  4. Born for Greatness
  5. American Dreams
  6. Periscope (Feat. Skylar Grey)
  7. Help
  8. Sunrise Trailer Park (Feat. Machine Gun Kelly)
  9. Traumatic
  10. None of the Above
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