6.0
- Band: PARADISE LOST
- Durata: 01:00:00
- Disponibile dal: 21/10/2013
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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I Paradise Lost sono sempre stati molto abili nel fare in modo di restare sul mercato con il minimo sforzo. Sono infatti ormai decenni che il gruppo britannico pubblica a cadenza regolare singoli, compilation e VHS/DVD per coprire quei “tempi morti” tra un album e l’altro. Inoltre, ultimamente, man mano che la carriera dei Nostri ha iniziato a raggiungere una longevità importante, è arrivato anche il turno di ristampe autocelebrative, concerti speciali (e quindi DVD) per un determinato anniversario e altre iniziative su questa falsariga. “Tragic Illusion 25”, come avrete ormai intuito, è l’ennesima aggiunta alla suddetta lunga serie di pubblicazioni per “die-hard fan” e completisti: una raccolta approntata soprattutto con le b-side, le bonus track e – diciamolo – gli scarti degli ultimi full-length (da “In Requiem” in poi) che viene rilasciata in concomitanza con l’inizio del tour europeo con il quale la band festeggerà il venticinquesimo anniversario della propria fondazione. In questa tracklist un pochino raffazzonata spuntano tuttavia alcuni episodi che forse riusciranno a destare l’interesse pure di qualche ascoltatore meno fanatico: parliamo in primis di “Loneliness Remains” e “The Last Fallen Saviour” – due pezzi che ci mostrano dei Paradise Lost molto classici, alle prese con un riffing e delle ritmiche doom e classic metal veramente tradizionali – e soprattutto delle ri-registrazioni di “Gothic” e “Our Saviour”, due grandi hit degli esordi dei Nostri. Se da un lato è scontato sottolineare come l’operazione sia di per sè superflua (il fascino degli originali è e rimarrà sempre intoccabile), dall’altro ci teniamo a dare risalto alla performance vocale di Nick Holmes, il quale, per la prima volta in oltre vent’anni, torna a registrare delle growling vocals in studio, con risultati peraltro molto convincenti. In tutto questo tempo, anche in concerto, il frontman aveva sempre optato per un’interpretazione più moderna/pulita quando chiamato a cantare sui brani degli inizi, quindi l’esperimento in oggetto assume ulteriormente i toni di una vera sorpresa. Difficile ora valutare se queste rivisitazioni siano le avvisaglie di un nuovo “back to the roots” da parte dei Paradise Lost, ma già il sentire Holmes urlare in questo modo sarà probabilmente motivo di soddisfazione per tanti fan fermi al sound dei primi anni Novanta. Anche a fronte di ciò, comunque, “Tragic Illusion 25” resta una compilation per collezionisti e pochi appassionati. Fra tutte le uscite di questo tipo targate Paradise Lost, consigliamo più caldamente la raccolta “Drown In Darkness – The Early Demos”, che effettivamente offre del materiale non ascrivibile alla categoria degli “avanzi”.