6.5
- Band: PEARL JAM
- Durata: 00:47:06
- Disponibile dal: 18/10/2013
- Etichetta:
- Monkeywrench Records
- Distributore: Universal
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Tra i superstiti più importanti dello scenario grunge nato a Seattle ad inizio anni Novanta, i Pearl Jam fanno parte delle primissime posizioni. A quattro anni dal precedente “Backspacer”, Eddie Vedder e compagni si rifanno vivi con il nuovo “Lightning Bolt”, un disco che a dire il vero non si allontana più di tanto da quanto proposto ultimamente dalla formazione americana. L’opener “Getaway” è un brano rock dritto e diretto, dalla melodia orecchiabile, perfetta per passare in radio. La successiva “Mind Your Manners”, in meno di tre minuti, ha il merito di presentarci una band rabbiosa che si diverte a picchiare sui propri strumenti, riff veloci e ritmiche compatte fanno del pezzo uno dei più incisivi ed originali del disco. La ballad “Sirens” è costruita tutta attorno alla calda voce di Vedder, qui autore di una performance di grande impatto emotivo. Le melodie soavi si sposano alla perfezione con le vocals sognanti ed intense, alle quali gli strumenti si limitano a fungere da accompagnamento. Con la divertente title track i Pearl Jam cercano di trascinare, il pezzo si lascia ascoltare, senza mai raggiungere particolari picchi di ispirazione. Quando la quinta marcia sembra innescata, lo stop di “Infallible” e “Swallowed Whole” ci riportano a soluzioni più melodiche e commerciali. Degna di nota, “Let The Record Play” ci propone un bel rock energico sporcato da un tocco blueseggiante di chitarra. Gran finale con “Future Day”, una ballata acustica di pregevole fattura. “Lightning Bolt” manca di quel paio di brani grandiosi in grado di far compiere al disco un netto salto di qualità, ma d’altro canto i tempi di “Ten” sono passati ormai da troppi anni e la rabbia di gioventù è andata smorzandosi a favore di una costante ricerca verso un sound più raffinato e maturo. L’ultima fatica della formazione di Seattle non verrà certo ricordata tra le migliori, ma fortunatamente i buoni spunti non mancano. I Pearl Jam hanno ancora qualcosa da dire.