6.5
- Band: PENDRAGON
- Durata: 00:51:45
- Disponibile dal: 05/09/2005
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: Audioglobe
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Ben vent’anni dopo la pubblicazione del debutto “Jewel”, gli inglesi Pendragon pubblicano il settimo album, a titolo “Believe”. Neo prog rock è il genere, come era lecito aspettarsi da tale band. Diciamo che, a differenza degli episodi precedenti, questo “Believe” presenta strutture lievemente meno intricate, pennellate qua e là da elementi ambient, folk ed atmosferici davvero molto ben congegnati. La finalità dei Pendragon sembra essere quella di non stupire con effetti speciali, bensì di circondare l’ascoltatore, con trovate raffinate nella loro semplicità. Notevole la capacità di attirare così bene l’attenzione dell’ascoltatore sulle liriche, davvero intelligenti. Partiamo con la title-track, una sorta di intro che sa già di capolavoro, in cui atmosfere eteree e arabeggianti si mischiano al folk più raffinato e delicato. Un mix tra le sonorità di Enya e le stupende composizioni dell’inarrivabile Loreena McKennitt. “And now everybody to the dance floor”, recita Nick Barrett, e si aprono i giochi. Un riff aperto in stile AC/DC ci introduce in “No Place For The Innocent”, dove i riferimenti agli U2 si sprecano. Song buona, forse a lungo andare risulta poco varia nelle linee vocali. “The Wisdom Of Solomon” è introdotta dal solito intro atmosferico, davvero Pink-Floydiano, e successivamente arriviamo a citare gli Spock’s Beard nelle parti acustiche. Valida è la suite “The Wishing Well”, dove sonorità apparentemente discordanti vengono unite, per creare una composizione sufficientemente variegata, su cui spicca “So By Sowest”. Chiude l’album la dilatata “The Edge Of The World”, debitrice ai Pink Floyd meno psichedelici. Una piccola critica va fatta a Clive Nolan, tastierista fantastico mutuato dagli Arena, davvero quasi latitante per maggior parte dell’album. Eravamo abituati a goderci lo straripante stile di questo fantastico musicista, con i suoi synth sempre in bella vista, e ci siamo ritrovati un normale tastierista da tappeto sonoro. A parte questo, comunque, possiamo ritenere questo “Believe” un album sicuramente valido, ma lontano anni luce dai fasti del passato. Per completezza, segnaliamo che la prima edizione limitata conterrà un DVD bonus contenente un documentario di un’ora sul making of di “Believe”. Che dire… piatto succoso!