6.5
- Band: PERPETUAL FIRE
- Durata: 01:05:58
- Disponibile dal: //2009
Avevamo perso le tracce dei Perpetual Fire dopo l’uscita del debut album nel 2006, e li ritroviamo ora senza contratto discografico ma con un lavoro decisamente superiore al suo predecessore. La band del talentuoso Steve Volta, infatti, date le cattive acque nelle quali versa la discografia italiana, non è riuscita a trovare un contratto soddisfacente e quindi, per nulla scoraggiata, non solo si è data all’autoproduzione, ma ha coraggiosamente messo a disposizione l’intero “Invisible” per il download gratuito dal proprio sito web ufficiale. Detto subito che, date le premesse, la produzione non è assolutamente all’altezza della situazione, dobbiamo altresì sottolineare che i Perpetual Fire sono migliorati non di poco a livello di scrittura. Sono ancora presenti nella loro proposta delle cadute di stile e delle banalità sconcetanti, ma diversi brani di “Invisible” sono assolutamente degni di nota. Preso atto che i punti di riferimento dei nostri rimangono da un lato la scena power prog nazionale (Highlord e Labyrinth su tutti) e dall’altro Malmsteen e gli Stratovarius, non possiamo fare a meno di sottolineare la crescita esponenziale di input provenienti direttamente dai Queensryche e, in minima parte, dagli Iron Maiden. Tutto ciò ovviamente contribuisce all’arricchimento di un sound sicuramente non originale, ma nemmeno sciatto e non ispirato come in passato. Roby Beccalli al microfono è dotato di un’ugola discreta e finalmente si è deciso ad eliminare il semi-growl dal suo spettro di soluzioni vocali, concentrandosi su delle hookline a volte troppo fredde e altre volte invece ottimamente eseguite. Insomma, tra cavalcate power, sofismi progressivi mai troppo marcati, melodia a palate e assoli al fulmicotone, i Perpetual Fire riscattano parzialmente il passo falso dell’esordio e si riportano nel gruppone formato dalla miriade di band italiane di grande talento e di scarsa fantasia che si trovano a rincorrere quelle due o tre formazioni realmente competitive e in grado di fare la differenza a livello internazionale. E’ già un passo in avanti.