7.0
- Band: PESTICIDE
- Durata: 00:26:18
- Disponibile dal: 08/04/2019
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Vengono dalla Svizzera, hanno un nome che sembra più adatto ad una band death metal, ma in realtà suonano hard rock, trascinante e sanguigno. I Pesticide si formano nel 2014 e si presentano oggi con un EP autoprodotto di sei pezzi, che presenta le potenzialità di questa formazione. Le influenze del gruppo attraversano cinquant’anni di storia, dai Deep Purple ai Dead Daisies, passando per Scorpions, AC/DC, Tesla e Quireboys. Positiva la performance di tutti i musicisti, con una sezione ritmica essenziale e solida, il particolare timbro del cantante Alex Rock (che ci ha ricordato il buon vecchio Klaus Meine), e soprattutto l’accoppiata chitarra/organo, ad opera di Roland Zenger e Andreas Siegenthaler. Il primo, infatti, risulta convincente sia da un punto di vista ritmico che solista, punteggiando le canzoni con interventi di buon gusto e ben dosati; mentre il secondo lavora spesso in seconda linea, aggiungendo spessore e colore al sound complessivo della band.
Le sei composizioni proposte sono di buona qualità e rappresentano un bel biglietto da visita per il gruppo, che potrà partire da questa base per affinare ulteriormente la scrittura. Particolarmente efficaci “Grave Digger”, coinvolgente ed riuscita da un punto di vista melodico; “Real Pain”, classicissima nella struttura e proprio per questo vincente; e “Bloody Mary”, calda e bluesy al punto giusto. Manca forse una killer track, il classico pezzo da novanta capace di svettare e catturare definitivamente l’ascoltatore, ma indubbiamente la prova del gruppo è positiva e pone delle solide basi per il futuro.