PESTILENCE – Obsideo

Pubblicato il 12/11/2013 da
voto
7.0
  • Band: PESTILENCE
  • Durata: 00:35:16
  • Disponibile dal: 11/11/2013
  • Etichetta:
  • Candlelight
  • Distributore: Audioglobe

Spotify:

Apple Music:

Inutile negare che, dopo lo scialbo “Doctrine”, le aspettative per un nuovo album dei Pestilence erano piuttosto ridotte. Invece – stupendo un po’ tutti – Patrick Mameli torna alla carica con un lavoro abbastanza riuscito, che recupera istanze appartenenti al passato della band (da “Testimony Of The Ancients” principalmente) e le modernizza seguendo lo stile del già citato “Doctrine”; il risultato finale è piuttosto ispirato e coinvolgente, tanto da far riaccendere la scintilla anche nei fan di vecchia data. Qualitativamente siamo ancora molto distanti dal trittico-capolavoro formato da “Consuming Impulse”, il già citato TOTA e “Spheres”, ma siamo egualmente lontani dal terribile “Doctrine” e pure da “Resurrection Macabre”. Dopo la fuoriuscita dalla band di Jeroen Paul Thesseling e di Yuma Van Eekelen, Mameli riparte dal fido Uterwijk e dai nuovi David Haley (batteria, Psycroptic) e Georg Baier (basso). E’ soprattutto il drumming di Haley a fare la differenza rispetto a quello insipido di Van Eekelen, mentre Baier fa del suo meglio per sostituire il fenomenale Thesseling, dando un contributo ritmicamente più solido ma ovviamente dotato di meno estro. “Obsideo” è un album breve, conciso e ficcante, completamente costruito attorno alla nuova chitarra a otto corde di Mameli, che costruisce riff cupi e molto pesanti, contrastati da una voce giocata su tonalità meno acute del solito ed edulcorati da alcuni assoli dal retrogusto jazz molto ben costruiti. Ascoltare gli up tempo tecnici e tellurici al tempo stesso di “Obsideo”, “Distress” e “Soulrot” fa bene al cuore, tanto era il tempo che i Pestilence non si esprimevano su questi livelli. E ben vengano a questo punto anche i modernismi di “Transition” o il groove meshugghiano di “Displaced”, i richiami soffocanti ai Fear Factory di “NecroMorph” ed anche certi passaggi che strizzano l’occhio (alla lontana) al death core presenti in “Superconscious” e “Saturation”. Vero è che gli episodi più ispirati sono quelli che si rifanno al passato della band, che qui viene opportunamente riattualizzato, ma comunque bene o male è l’intera tracklist a dimostrarsi piuttosto solida e senza cedimenti clamorosi. Avevamo fatto male a consigliare il prepensionamento ai Pestilence, dato che “Obsideo” è il loro miglior lavoro post reunion. Sarebbe troppo chiedere a Mameli e compagnia di continuare perlomeno su questi livelli?

TRACKLIST

  1. Obsideo
  2. Soulrot
  3. Transition
  4. Necromorph
  5. Laniatus
  6. Distress
  7. Superconcious
  8. Aura Negative
  9. Saturation
  10. Displaced
8 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.