PESTILENT HEX – Sorceries of Sanguine & Shadow

Pubblicato il 18/11/2024 da
voto
7.0
  • Band: PESTILENT HEX
  • Durata: 00:45:47
  • Disponibile dal: 22/11/2024
  • Etichetta:
  • Debemur Morti

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Il ritorno dei Pestilent Hex avviene in un momento di particolare spolvero per il cosiddetto filone symphonic black metal, e sebbene sia ancora un po’ presto per parlare di fenomeno ‘revival’ – alla stregua di quello death metal tradizionale esploso nell’underground qualche anno fa – è indubbio come un certo tipo di approccio stia a poco a poco riguadagnando spazio tra le band e i fan della Nera Fiamma, con esumazioni illustri (Old Man’s Child, The Kovenant) e diverse nuove leve (Moonlight Sorcery, Stormkeep, ma anche gli Worm delle ultime uscite) intente a celebrare i fasti di una stagione musicale che sembrava ormai dimenticata dai più.
In questo scenario di tastiere e mantelli di ciniglia rispolverati dalla soffitta, il duo finlandese – che ricordiamo vantare un’esperienza tutt’altro che trascurabile, provenendo da realtà del calibro di Convocation, Corpsessed, Desolate Shrine e Tyranny – si ripresenta quindi sul mercato con un’opera che non ne stravolge la volontà stilistica, pur ribaltando gli equilibri fra ‘atmosfera’ ed ‘estremo’ per enfatizzare al massimo la componente brutale della proposta.
Insomma, quello di “Sorceries of Sanguine & Shadow” è un contesto dove la musica va di pari passo con la copertina e il titolo, come se la band avesse voluto rimpiazzare i fantasmagorici paesaggi dell’esordio “The Ashen Abhorrence” con le umide segrete di qualche castello adibito a luogo di stregoneria e tortura. Il tutto si traduce in un disco più cupo e violento, nel quale l’apporto dei synth – seppur costante – viene lasciato sullo sfondo, mentre sfuriate a base di blast-beat e chitarre che strizzano l’occhio ai Dark Funeral d’annata salgono in cattedra per rimarcare il mood gelido e amaro della raccolta, facendo dell’ascolto un’esperienza più compatta ma anche meno dinamica e cangiante rispetto a quella del 2022.
In effetti, la sensazione è che qualcosa, in termini di profondità della scrittura e di varietà delle soluzioni, sia stato perso per strada da L. Oathe ed M. Malignant, con vari brani della tracklist che, smorzando la spinta dell’apparato sinfonico e della componente atmosferica, si assestano su coordinate più prevedibili e ‘standard’.
Ad ogni modo, è bene sottolineare che tali caratteristiche non facciano di “Sorceries…” un album mediocre o privo di episodi degni di menzione (si prendano le orrorifiche “Sciomancy and Sortilege” e “Sanguine Gnosis”): la caratura dei protagonisti si sente tutta, e sebbene entrambi abbiano fatto di meglio (sia insieme che nei rispettivi progetti), per i patiti del genere il secondo full-length a nome Pestilent Hex resta probabilmente uno dei punti da smarcare di questo autunno.
Se vedrà mai la luce, capiremo in che ambientazione ci condurrà il prossimo capitolo.

TRACKLIST

  1. Nocturne
  2. Sciomancy and Sortilege
  3. Through Mirrors Beyond
  4. Of Hexcraft and Laws Three-fold
  5. A Spectral Voyage
  6. Threnody of the Moon Ascendant
  7. Sanguine Gnosis
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