6.0
- Band: PHARAOH
- Durata: 25:59
- Disponibile dal: 07/06/2011
- Etichetta:
- Cruz Del Sur Music
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Il qui presente “Ten Years” è solo un appetizer deciso dalla label Cruz Del Sur per celebrare i dieci anni di attività (ma la band esiste da quindici anni) della heavy metal band Pharaoh, che tra poco sarà nuovamente sul mercato con un’uscita full length. Nel frattempo, appunto, label e band concordano sulla pubblicazione del qui presente EP “Ten Years”, sul quale grava il compito di rilanciare la band (effettivamente poco conosciuta, anche se il cantante Tim Aymar è noto per aver partecipato al disco dei Control Denied con Chuck Schuldiner) e diffonderne il nome nella speranza di contare su un pubblico più vasto per la release completa. Considerato che spesso con queste iniziative ci si trova davanti a prodotti dal basso minutaggio riempiti di cover discutibili e canzoni scartate da album precendenti, stavolta rimaniamo piacevolmente colpiti in quanto le sei canzoni scelte per questo EP sono quasi tutte ben riuscite, ed il dischetto intero risulta nel complesso carino e più che ascoltabile. Costituito da due tracce inedite, peraltro carine, altre due canzoni provenienti dal passato ma edite sempre solo come bonus track per edizioni in vinile e due cover di canzoni di band molto diverse tra loro, “Ten Years” risulta piacevole anche nella sua brevità, fornendoci poco più di una ventina di minuti di buon metal retrò, quadrato nelle ritmiche quanto fantasioso negli assoli, guidato dalla buona voce di Aymar ed impreziosito da un solido guitar work di chiara estrazione Maiden. Se a questi elementi aggiungiamo anche una prestazione su alti livelli del batterista Chris Black, ottimo ed indispensabile motore per le composizioni del gruppo, abbiamo il quadro completo, che ci fa ben sperare per l’imminente pubblicazione dell’album intero. I due pezzi inediti, “Ten Years” e “When We Fly”, si presentano in una scintillante veste dai suoni puliti e precisi, pur rifacendosi come scelte compositive alla NWOBHM più classica, mentre le riedizioni di “Reflection And The Inevitable Future” e “Nothing Can I Say” rappresentano i momenti più interessanti dell’album, con il loro approccio maggiormente riflessivo e quasi ‘progressive’ in alcune soluzioni strumentali. Per quanto riguarda le cover, anche se apprezziamo la riuscita “Whitelight”, originariamente dei New Model Army, non possiamo esprimere giudizio positivo per “Tormentor”, hit degli Slayer dal disco “Show No Mercy”, che viene riproposta in una veste più pulita e tecnica, ma che purtroppo toglie il 90% dell’impatto thrash che aveva la song suonata dalla band californiana. A parte quest’ultimo scivolone, “Ten years” è un prodotto tutto sommato più che discreto, che ci fa ben sperare per la futura release. Per ora attendiamo, quindi, speranzosi.