7.5
- Band: PHIL CAMPBELL AND THE BASTARD SONS
- Durata: 00:54:23
- Disponibile dal: 26/01/2008
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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A Novembre 2016 Phil Campbell e i suoi figli debuttavano con un discreto EP che al suo interno vantava buoni spunti. Oggi l’ascia indimenticata dei Motorhead – insieme ai figli Todd, Tyle e Dane ed al cantante Neil Starr – danno finalmente alle stampe il loro primo full length, un lavoro che mostra un netto miglioramento in termini di songwriting. “Ringleader” apre le danze con un sound heavy, veloce e diretto influenzato proprio dai Motorhead, tanto che le linee vocali sarebbero perfette per essere interpretate dal compianto Lemmy. “Freak Show” rallenta di poco la velocità d’esecuzione, il brano è più quadrato e vanta un grandioso lavoro alla chitarra solista da parte di Phil Campbell, che sciorina note su note con quella classe che lo ha fatto conoscere in lungo e in largo per il mondo. Altrettanto solide le parti di batteria, opera di un Dane davvero potente e quadrato. I Bastard Sons appesantiscono il loro sound su “Skin And Bones”, più cadenzata e rocciosa rispetto ai pezzi precedenti grazie ad una devastante sezione ritmica di chitarre e batteria. Non c’è tempo di riprendere fiato durante l’ascolto, anche “Gypsy Kiss” torna a tributare i Motorhead a suon di heavy rock veloce che arriva dritto in faccia come il diretto di un pugile assetato di sangue. In termini di produzione “The Age Of Abusrdity” predilige suoni grezzi e potenti: non troverete tanti arzigogolii, qui la filosofia imperante prevede di attaccare la Gibson ad un amplificatore e picchiare duro senza troppi effetti o trucchetti del mestiere, il tutto per la gioia dei fan dell’heavy rock più sanguigno e genuino. Il disco prosegue, un’armonica attacca “Dark Days”, pezzo bluesy pieno di groove in cui predomina la voce di un Neil Starr in grande spolvero; questo giovane cantante ha migliorato in modo esponenziale la sua performance, se paragonata all’EP di esordio. C’è ancora tempo per altre scariche di adrenalina, le dirompenti “Dropping The Needle” e “High Rule” ci portano al gran finale, affidato a “Into The Dark”, un midtempo atmosferico e melodico che ha il merito di entrare in testa sin dal primo ascolto. Raccogliere l’eredità di Lemmy Kilmister è praticamente impossibile, ma Phil Campbell And the Bastard Sons sono riusciti quantomeno a portare avanti un tipo di sonorità che molti di noi credevano perso per sempre. “The Age Of Abusrdity” è un album di cui consigliamo vivamente l’acquisto anche a scatola chiusa, perché trasuda energia e rock’n’roll dalla prima all’ultima nota. Quello che inizialmente sembrava un passatempo per Wizzo e la sua famiglia, oggi si è trasformato in una band credibile, solida e con tutte le carte in regola per sfornare dei piccoli capolavori!