7.0
- Band: PHILIP H. ANSELMO & THE ILLEGALS
- Durata: 00:46:23
- Disponibile dal: 26/01/2018
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Se l’esordio di questo progetto qualche anno fa non aveva propriamente lasciato il segno, con questo secondo album Phil Anselmo e la sua truppa riescono a offrire un assalto frontale non solo estremamente potente, ma che mostra anche notevoli segni di crescita compositiva e organicità. Complice forse una maggior maturità, che in qualche modo emerge anche nei temi trattati, di certo “Choosing Mental Illness As A Virtue” rappresenta in pieno l’espressione di un animo forte e fragile insieme, che giunto alle soglie dei cinquant’anni ha deciso più o meno consapevolmente di esporsi a cuore aperto: con rabbia, intensità, una buona dose di cattiveria ma anche tanto amore per la vita. Non c’è molto di nuovo in queste tracce, a onor del vero, ma tanta onestà e un’attitudine in the face che funziona. Dagli stop n’go dell’opener “Little Fucking Heroes”, retta poi dall’ugola scartavetrata di Phil, passando per i momenti black/death che infiorano la cupa “Utopian” o “Finger Me”, fino brani più smaccatamente sludge come il trittico costituito da “Individual”, “Delinquent” e dalla spaccaossa “Photograph”, Anselmo ci vomita addosso un’energia che compensa il senso di già sentito e che sa donarci adrenalina; la titletrack o “Invalid Colubrine Frauds” potrebbero trovare posto oggi in un ritorno dei Pantera, con il loro mirabile equilibrio tra intensità e i passaggi fangosi del periodo “The Great Southern Trendkill”, ed è ottimo il commiato di “Mixed Lunatic Results”: cambi di tempo, grande variabilità vocale (come del resto in tutto il lavoro) e un finale lento e ipnotico. Dicevamo di un senso di maturità serpeggiante, e non a caso “Individual”, uno dei brani più lunghi e coinvolgenti del lotto – grazie a un riff sludge di prima classe, recita “If you don’t agree with me, it’s good”; difficile immaginare il Phil Anselmo dei primi anni Novanta abbassare la guardia in tal modo, e ci piace prenderlo come manifesto di una nuova fase della carriera di questo mito, fortunatamente non ancora pronto alla pensione.