7.5
- Band: PHRENELITH
- Durata: 00:31:21
- Disponibile dal: 10/12/2021
- Etichetta:
- Nuclear Winter Records
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Andiamo dritti al punto: “Chimaera” viene presentato come un nuovo album dei Phrenelith, tuttavia tre dei suoi episodi – per circa un terzo della durata complessiva dell’opera – risalgono all’EP “Chimaerian Offspring”, rilasciato in cassetta e digitale nel 2017. Per certi versi, il ritorno della death metal band danese è dunque ‘nuovo’ solo in parte, anche se il tutto è stato adeguatamente aggiornato e uniformato da un lavoro in sede di produzione più recente. Detto ciò, il recupero di materiale già edito non incide comunque troppo sull’interesse che il gruppo e questo “Chimaera” possono suscitare. Ci basta stabilire che abbiamo per le mani un lavoro dalla notevole efficacia narrativa, nel quale il quartetto di Copenhagen si dimostra molto attento nella costruzione di atmosfere nebbiose, che potremmo quasi interpretare come degli immaginari piani sequenza cinematografici. Questa particolare vena più torbida e riflessiva era già stata mirabilmente esposta in alcuni passaggi di “Ornamented Dead Eyes”, ottimo EP del 2018, e viene qui ripresa dalle canzoni inedite incluse nella tracklist, che la evocano con ritmi più solenni, melodie sinuose e persino dei vaghi cori salmodianti. Di certo queste sono le sonorità più raffinate sinora espresse dal buon David ‘Torturdød’ Mikkelsen, che con i suoi Undergang ci ha sempre abituato alle peggio volgarità soniche. È ormai chiaro che con i Phrenelith, il chitarrista/cantante e i suoi compagni Simon Larsen (Ascendency), J (ex Sulphurous) e Tuna (Hyperdontia, Sulphurous) vogliano cimentarsi in un death metal dai toni più avvolgenti, percorso da una sottile inquietudine. La sventagliata finale di “Chimaerian Offspring – Part II”, traccia conclusiva del disco, può persino essere vista come una distaccata declamazione black metal: una chiusura che assume sembianze particolarmente espanse ed enfatiche, lasciandoci la definitiva impressione di essere al cospetto di una proposta artistica densa e più ‘impegnata’ che mai.
A partire dal debut “Desolate Endscape”, i Phrenelith hanno mostrato sempre più spesso velleità atmosferiche e “Chimaera” procede su questa linea, insistendo sull’alternanza tra momenti di quiete apparente e altri di furia devastante vicini alla formula dei leader Dead Congregation, finendo per gettare l’ascoltatore in uno stato di tensione persistente. Un’opera dalle tinte fosche che quasi sicuramente desterà la curiosità dei cultori del panorama underground death metal contemporaneo.