6.0
- Band: PIG DESTROYER
- Durata: 00:25:15
- Disponibile dal: 28/08/2020
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Audioglobe
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Pochissime le informazioni disponibili su questo “The Octagonal Stairway”, nuovo EP che i Pig Destroyer rilasciano per Relapse Records. Il pezzo che dà il titolo al lavoro è una versione aggiornata di un singolo già pubblicato addirittura nel 2013, mentre il resto della tracklist si divide fra episodi death-grind e tracce noise/ambient su cui purtroppo non è possibile esprimere un giudizio dettagliato, visto che chi scrive non è solito ascoltare regolarmente e in maniera approfondita musica del genere. In sede di presentazione viene citata anche una fantomatica collaborazione con Igor Cavalera, tuttavia non ci è dato sapere su quale traccia sia presente e in cosa essa consista. In ogni caso, per chi ancora non la conoscesse, la titletrack è una composizione che si sviluppa freneticamente attraverso una miscela death / thrash / hardcore che a tratti ricorda più gli amici Misery Index che il solito suono Pig Destroyer pre-“Head Cage”. “The Cavalry” e “Cameraman”, gli altri due brani ‘metal’ della breve raccolta, seguono tutto sommato le medesime coordinate, sposando orditi hardcore dai connotati eighties, le ormai consuete influenze thrash, pillole a base di decadenti ambientazioni industrial e un’intensità di matrice death e grindcore che qua e là riporta alla mente gli esordi del combo statunitense. Di certo, non trovano grande spazio le derive groove metal sperimentate con il succitato “Head Cage”, ultimo full-length della formazione, nonostante tutti questi episodi superino i tre minuti di durata (quasi un record per questo tipo di contesto). Detto che nessuno dei brani proposti aggiunge moltissimo al repertorio di Scott Hull e compagni, “The Octagonal Stairway” comunque si rivela un’opera dalle molteplici risorse, la quale necessita indubbiamente di qualche ascolto prima di essere ben metabolizzata e magari apprezzata. La sensazione è che con questa uscita la band – di recente raggiunta dal bassista Travis Stone (ex Noisem) – abbia semplicemente voluto svuotare il cassetto degli inediti, sia per diffondere di nuovo il proprio nome a ormai due anni di distanza dalla pubblicazione dell’ultimo album, sia per fare tabula rasa prima dell’apertura di un nuovo capitolo di carriera. Chi vivrà vedrà.