7.0
- Band: PILLORIAN
- Durata: 00:48:16
- Disponibile dal: 10/03/17
- Etichetta:
- Eisenwald Tonschmiede
- Distributore: Masterpiece
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Parliamo di un debutto piuttosto atteso, verso il quale si riversano in egual misura le aspettative e lo scetticismo di chi ha seguito e amato per anni gli Agalloch, storico gruppo del cantante e chitarrista John Haughm. Questa premessa è forse scontata ma comunque doverosa, in quanto i Pillorian si muovono su un terreno molto vicino a quelli battuti in precedenza dagli Agalloch. Non c’è perciò una rottura vera e propria con le sonorità che hanno caratterizzato il passato artistico di Haughm, ma non è – fortunatamente – opportuno parlare di ‘gruppo fotocopia’. I Pillorian propongono un black metal che si tinge qua e là di death e di doom (“A Stigian Pyre” e la melodica “Dark Is The River Of Man”). La componente atmosferica è importante, ma non così marcatamente presente come negli ultimi lavori degli Agalloch. Niente passaggi folk, i sette brani hanno una struttura abbastanza lineare e tradizionalmente ancorata agli stilemi del black melodico statunitense (un discorso leggermente diverso va fatto per la strumentale “The Sentient Arcanum”, breve intermezzo che attinge parzialmente dal noise più oscuro). Il feeling generale dell’album è freddo e duro, con alcuni momenti di epicità (in particolare “Forged Iron Crucible”, che ha un sentore di Primordial e Bathory, e si rivela il brano più convincente). Nel complesso “Obsidian Arc” è è un buon disco, sufficientemente vario e che contiene diversi spunti interessanti, che forse avrebbero meritato un approfondimento maggiore, e un po’ più di coraggio, stilisticamente parlando. Resta comunque un’opera prima di tutto rispetto, per una formazione che ha bisogno di rodaggio e di crescere per potersi affrancare completamente da un’ingombrante eredità.