7.0
- Band: PINO SCOTTO
- Durata: 01:13:00
- Disponibile dal: 04/01/2016
- Etichetta:
- Nadir Music
- Distributore: Audioglobe
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Pino Scotto è uno di quei classici esempi in cui il personaggio finisce con il tempo quasi per coprire e sovrapporre il musicista: da ormai più di un decennio è infatti a tutti gli effetti un personaggio televisivo e dall’emittente Rock TV quotidianamente spara a zero contro i malesseri e le contraddizioni della nostra società e contro il degrado del music business. Bisogna però riconoscere come sia rimasto molto attivo anche in ambito musicale, peraltro con un’intensa attività live, nonostante non sia più un ragazzino. Ma al di là di quello che è il presente, soprattutto non bisogna dimenticare quanto d’importante Pino abbia fatto nel corso della sua carriera. “Live For A Dream” ripercorre proprio la sua storia, partendo dai Pulsar e passando per i Vanadium e i Fire Trails, fino a giungere alla sua più recente carriera solista. L’album è stato registrato in presa diretta, come fosse dal vivo e propone due inediti, “Don’t Touch The Kids” e “The Eagle Scream” (quest’ultima dedicata a Lemmy), oltre ad altri sedici brani ri-registrati insieme alla collaborazione di numerosi ospiti. Volendo menzionarli tutti, la lista sarebbe davvero lunga: ci limitiamo a citare band come la Strana Officina, i Sadist e i Ritmo Tribale, oltre a numerosi altri musicisti come Stef Burns, Steve Angarthal, Igor Gianola, Dario Cappanera, Alex Del Vecchio e Fabio Treves.Tra i cantanti spiccano i duetti con Fabio Lione (nell’emozionante “Easy Way To Love”), con Roberto Tiranti (in “Too Young To Die”) e con AmbraMarie (in “Gamines”). La tracklist, come precisato, va a pescare un po’ in tutta la carriera di Pino Scotto: figura così un brano dei Pulsar, “A Man On The Road” (che risale addirittura al 1979), per poi passare ai Vanadium, di cui vengono riproposti quattro brani, vale a dire “We Want Live Rock ‘n’ Roll” e “Streets Of Danger”, oltre alle già citate “Easy Way To Love” e “Too Young To Die”; due sono le canzoni dei Fire Trails, ovvero “Spaces And Sleeping Stones” e “Third Moon”, per poi completare con alcuni tra i più grandi successi tratti dai vari lavori solisti: “Dio Del Blues” e “Gamines” (“Il Grido Disperato Di Mille Bands”), “Leonka” (“Progetto Sinergia”), “Come Noi” (“Segnali Di Fuoco”) e, ancora, tre brani estratti da “Buena Suerte” (Quore Di Rock ‘n’ Roll”, “Morta E’ La Città”, “Che Figlio Di Maria”), fino al più recente “Codici Kappaò” (“Signora Del Voodoo” e “Angus Day”). Diciamo che, pur non essendo un vero album dal vivo (prima di tutto manca il calore del pubblico, come in ogni live che si rispetti, ma d’altronde sarebbe stato difficile avere lo stesso coinvolgimento dei vari guest), “Live For A Dream” presenta una scelta dei brani abbastanza azzeccata (anche se qualche canzone in più dei Vanadium sarebbe stata gradita) e Pino con i suoi musicisti riesce a trasudare comunque tanta grinta ed energia. Inoltre, anche se non c’è poi tanto di nuovo al di là dei due inediti, queste nuove versioni proposte con diversi ospiti risultano davvero godibili e, considerando che stiamo parlando di un pezzo di storia del metal made in Italy, non è mica poco.