PINO SCOTTO – The Devil’s Call

Pubblicato il 25/05/2025 da
voto
7.5
  • Band: PINO SCOTTO
  • Durata: 00:47:46
  • Disponibile dal: 09/05/2025
  • Etichetta:
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Pino Scotto è più di un semplice cantante, è in un certo senso un’icona del rock nazionale, ma anche del metal, se consideriamo i suoi trascorsi in band come Vanadium e Fire Trails: un personaggio che promuove e sostiene la buona musica da tanti anni attraverso vari mezzi, in primis quello televisivo.
Rimanendo però nella sua dimensione prettamente musicale come cantante solista, a settantacinque anni non ha nessuna intenzione di ritirarsi dalle scene e presenta un nuovo lavoro, intitolato “The Devil’s Call”, che è anche il titolo dell’ultima canzone inserita nella tracklist.
Dopo il deludente “Dog Eat Dog” del 2020, si torna un po’ al passato, nel senso che viene ripresa la collaborazione con Steve Angarthal (anche lui ex Fire Trails), già vista nel discreto “Eye For An Eye” e che qui assume in un certo senso il ruolo di ‘regista’ dietro le quinte, dato che suona praticamente tutti gli strumenti, ad eccezione della batteria (quindi chitarre elettriche ed acustiche, basso, tastiere, ukulele, mandola, percussioni e persino seconde voci) e di qualche passaggio suonato da alcuni guest; Angarthal si è inoltre occupato anche di arrangiare, registrare, produrre e mixare il disco. Insomma, viene affidato quasi tutto ad un musicista molto bravo ed esperto e i risultati si vedono.
“The Devil’s Call” è un disco infatti molto ben curato, dove troviamo undici brani che propongono principalmente un rock fortemente intriso di blues, ma che si concede tuttavia anche incursioni nel rock ‘n’ roll, nel southern rock e nell’hard roc, con un sound però al tempo stesso abbastanza fresco e contemporaneo, nei quali s’inserisce la voce al solito ‘graffiata’ di Pino, decisamente più ‘concentrato’ e convincente rispetto al precedente studio album.
Già l’opener “No Fear, No Shame” è un buon biglietto da visita, che anticipa l’approccio che si può ritrovare in generale nella tracklist. In un paio di brani si può gustare un sapore settantiano, con un’efficace presenza dell’hammond, come in “Phantom Humanity” e, soprattutto, in “Good And Evil Dance” e “A Time For War”, dove le parti di organo vengono affidate ad Enzo Messina. Più introspettiva e accattivante è “A Dozen Souls”, con un’interpretazione calda di Pino e assoli davvero da brividi, mentre “True Friend” è un midtempo che celebra il valore dell’amicizia e di un vero amico in particolare.
Nella seconda metà della tracklist cresce ulteriormente la componente blues: tra questi brani citiamo specialmente “Big Mama”, un omaggio critico agli USA e alle loro contraddizioni, e la title-track, una canzone che invece fa riferimento a quanti vivono senza scrupoli, disposti a qualsiasi cosa per raggiungere i propri scopi, anche a costo di perdere la loro autenticità ed umanità.
“The Devil’s Call” è dunque un disco davvero onesto e valido, che racchiude ancora tutta la grinta di Pino Scotto, per l’occasione molto ben coadiuvato da ottimi musicisti: il risultato sono dunque delle canzoni gradevoli, che funzionano bene e che, in coerenza con lo stile e con il modo di concepire la musica da parte del cantante napoletano, possono anche offrire autentici spunti di riflessione.

TRACKLIST

  1. No Fear, No Shame
  2. Phantom Humanity
  3. Catch 22
  4. A Dozen Souls
  5. Good And Evil Dance
  6. True Friend
  7. Full Circle
  8. Afraid Of Living
  9. Big Mama
  10. Time For War
  11. The Devil's Call
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