PLAGUE BEARER – Summoning Apocalyptic Devastation

Pubblicato il 01/03/2023 da
voto
7.0

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Alle orecchie di chi ha sempre seguito la parabola infernale dei Drawn and Quartered, tra i più sottovalutati e longevi discepoli del verbo Incantation/Immolation ormai diffusosi a macchia d’olio nell’underground contemporaneo, il monicker Plague Bearer non suonerà esattamente nuovo. Il gruppo è da considerarsi infatti la primissima incarnazione degli autori dei vari “Hail Infernal Darkness” e “The One Who Lurks”, e dopo essere stato accantonato nel ’94 per consentire la nascita dei ‘fratellini’ e riesumato qualche anno più tardi – senza però andare oltre la pubblicazione di qualche EP, demo e compilation – arriva oggi all’insperato traguardo del debut album sotto il sobrio titolo di “Summoning Apocalyptic Devastation”.
Un disco che – bisogna dirlo – si limita a presentare in versione ri-registrata alcuni dei brani contenuti nelle suddette uscite minori, ma che non per questo perde per strada il proprio fascino e i propri motivi di interesse, trattandosi di materiale mai diffuso su ‘larga scala’ e forte di alcune qualità non trascurabili dai fan degli estremismi sonori più marci e disadorni. Parliamo di una proposta in cui l’influsso delle band di John McEntee e Ross Dolan è giocoforza presente, ma che a differenza delle colate laviche dei Drawn and Quartered non paga esclusivamente pegno a questi pesi massimi, regredendo in un ibrido bestiale nel quale i tratti di gente come Profanatica, Demoncy e Blasphemy sono distinguibili di primo acchito e dove soluzioni di marca black/death/thrash convergono in un assalto primordiale che non lascia spazio a dubbi sugli intenti della tracklist.
Manna dal cielo per chi è solito fare incetta di uscite targate Iron Bonehead o Nuclear War Now!, la cui indole truce e vecchio stampo è fortunatamente sostenuta da un songwriting che, dall’opener “Unholy Black Satanic War Metal” alla conclusiva “Christbane”, cerca di tenersi a debita distanza dalla macelleria fine a se stessa per sottolineare una vaga orecchiabilità di fondo; un incedere ritmato e pimpante, a sua volta scandito da motivi melodici piuttosto accentuati per il genere (in “Churches Are in Flame” sembra di sentire i primi Satyricon), che dimostra come anche in questi panni più volgari e scarni la coppia Herb Burke/Kelly Kuciemba sappia mettere sempre a frutto la sua esperienza e il suo amore per il metal di una volta (estremo e non).
Così, anche se non tutti gli episodi finiscono per essere irresistibili, nel complesso “Summoning…” si lascia ascoltare con piacere, strappando un ghigno di approvazione per il modo in cui i quaranta minuti dell’ascolto rievocano genuinamente lo stile e le atmosfere del più barbaro underground americano di inizio anni Novanta. Niente male come operazione di recupero.

TRACKLIST

  1. Unholy Black Satanic War Metal
  2. Summoning Apocalyptic Devastation
  3. Defiled by Sodomy
  4. Decapitated Angels
  5. Antichristian Inquisition
  6. Under One Sign
  7. Rise of the Goat
  8. Churches Are in Flames
  9. In Satan's Name
  10. Christbane
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