7.0
- Band: PLATONICK DIVE
- Durata: 00:38:45
- Disponibile dal: 13/09/2024
- Etichetta:
- Moment Of Collapse
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Quarto album per il trio livornese Platonick Dive e – anche se vede le stampe alla fine dell’estate – il nuovo “Take A Deep Breath” è una boccata d’aria fresca anche per il prossimo autunno e inverno.
Perché queste nuove tracce sono la quintessenza del post-rock brioso, solare, ambient e cinematico, con quel gusto che rimanda agli Explosions In The Sky di “The Earth Is Not A Cold Dead Place” e ai This Will Destroy You dell’album omonimo.
Nel creare la propria musica, i tre musicisti perdurano nel caposaldo che la musica è terapia (tra i titoli delle dodici canzoni, un rimando a questa funzione della musica è proprio “Anesthetic Analgesic”): e il prodotto di questo processo sono musiche in cui Gabriele Centelli e Marco Figliè alle chitarre, tastiere e sampler elettronici e Jonathan Nelli alla batteria sviluppano il suono che avevano cominciato a plasmare fin dal loro incontro nel lontano 2010 e che ha portato ai precedenti “Therapeutic Portrait” del 2013, “Overflow” del 2015 e “Social Habits” del 2018.
Durante e dopo gli anni della pandemia, il trio di Livorno ha lasciato maturare l’esperienza pregressa e con questo quarto disco ha prodotto un lavoro di sicuro impatto per tutti gli amanti del genere, soprattutto per coloro i quali apprezzano quest’atmosfera che calza a pennello in film o documentari alla scoperta di nature incontaminate o luoghi lontani (non a caso il primo singolo, “Carpet Ceiling”, ha come video una serie di riprese fatte dallo stesso Centelli durante il suo viaggio in Islanda).
Inoltre, anche gli stessi titoli e le stesse vibrazioni in “Falls Road”, “Faro” e “Santa Monica” ci catapultano in altri universi sonori dove i riverberi, i tempi dispari, gli arpeggi e le parti più elettroniche dei synth ci portano leggeri a planare nel mondo dei Platonick Dive; e come in ogni viaggio che si rispetti, ci sono momenti interlocutori (“Intro” e “Interlude”), momenti più intensi (la ritmata e forse unica divagazione verso lidi più duri “Too Beatiful To Die Too Wild To Live”) e momenti più riflessivi, come nella malinconica “Struggles & Feelings” e nell’ipnotica – per le sue note ripetute e avvolgenti – “Blue Hour”.
Questo “Take A Deep Breath” finisce con una festosa traccia, “Tribeca”, che enfatizza l’impronta solare di tutto il disco e consolida il ruolo di ottima realtà post-rock nel nostro paese.