7.0
- Band: PLUGS OF APOCALYPSE
- Durata: 00:17:48
- Disponibile dal: 18/06/2021
- Etichetta:
- Volcano Records
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La band romana non è nuova sulle nostre pagine, avendo cominciato a muovere i primi passi all’interno della scena underground nell’ormai lontano 2008 con un progetto deathcore, lido che è stato definitivamente abbandonato dal 2017 con l’album “Deeper Than Hell”, dove i nostri hanno virato verso coordinate goth con voce pulita, con una pletora di influenze che vanno dall’industrial al symphonic, puntando tutto su melodia e atmosfera. Il risultato è stato assolutamente valido, garantendo alla band un nuovo inizio, ed una nuova fanbase. Dopo un altro album, il buon “Stay” del 2019 che gli ha procurato un eclatante successo (con oltre un milione di stream complessivi), i romani decidono di allietare la nostra arsura estiva con questo EP dal titolo “Sad Songs For Sad Dreamers”, in cui vanno ad accentuare ancora di più le proprie influenze darkwave, grazie ad una presenza preponderante di synth scuola anni ’80, mettendo in secondo piano la componente metal.
L’opener “All The Things We Didn’t Say” è una splendida summa del lavoro dei POA, andando a creare un singolo corposo e malinconico, dove melodia, ritmiche robuste ed elettronica s’intrecciano per portare l’ascoltatore nel mondo plumbeo dei ragazzi. I synth del combo laziale ricordano i Kraftwerk più riflessivi, e la voce del frontman Giorgio Della Posta si sposa molto bene con le atmosfere create, andando a produrre degli episodi ricchi di pathos e sentimento. “A Little Fragile Moment” rispetta decisamente il proprio titolo, suonando come una ninnananna oscura ed urbana, mentre la successiva “The Last Night We Spent Together” aumenta il ritmo, coniugando bene influenze pop e darkwave con una spruzzata di alt metal. In chiusura, “Dream On” spinge sull’elettronica e sulle ritmiche delle pelli per creare un’altra esperienza onirica ed atmosferica. In attesa del prossimo full-length, possiamo dire che i Plugs Of Apocalypse ci hanno regalato un validissimo antipasto, che va ad arricchire la discografia di una band che sta facendo molto bene dai suoi albori, e che sembra volere continuare a crescere.