6.5
- Band: POEM
- Durata: 00:44:21
- Disponibile dal: 23/02/2018
- Etichetta:
- Vici Solum Productions
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Dopo il buon successo del secondo disco “Skein Syndrome” del 2016, per i greci Poem è il momento di confermare quanto espresso finora. Lo stile della band, come già emerso nel precedente lavoro, parte dal progressive metal ma integra al suo interno elementi diversi: formazioni come A Perfect Circle e Tool si affacciano preponderanti, dando un taglio alternative al sound dei Poem. Allo stesso modo, la band ellenica pennella spesso le sue canzoni con colori più freddi, giocando la carta della malinconia, con chitarre arpeggiate e uno stile vocale intenso e drammatico. Giorgos Prokopiou, cantante e chitarrista, mostra un invidiabile talento, sia da un punto di vista tecnico che interpretativo, e rappresenta senza dubbio uno dei punti di forza nell’economia del lavoro. La trama ritmica è intricata, come si conviene in un contesto progressive, con batteria e basso che si incastrano con il riffing ora inquieto e nervoso, ora più delicato e malinconico. La scrittura dei Poem è intellettuale e raffinata, tuttavia l’obiettivo non viene centrato al cento per cento da questi quattro ragazzi: se l’esecuzione tecnica è priva di sbavature, le composizioni soffrono di un certo manierismo di fondo che, pur senza sfociare nella citazione, risultano meno fresche e naturali. Certo, non possiamo dire che i Poem non stiano comunque portando avanti il loro percorso artistico: “Unique”, ad esempio, ha un sound molto curato e più equilibrato rispetto all’album precedente, e si nota in generale il lavoro fatto per mettere a fuoco e rafforzare i punti di forza di una band indubbiamente dotata. Allo stesso tempo, però, la sensazione è che i Poem non siano ancora riusciti a fare quel passo in avanti che sarebbe stato lecito aspettarsi nel fatidico terzo album. Hanno giocato un po’ in difesa, dove avrebbero potuto esplorare strade nuove e meno sicure. Il che, in un genere votato alla continua ricerca ed evoluzione, è un po’ un peccato.