7.5
- Band: POP EVIL
- Durata: 00:50:40
- Disponibile dal: 21/08/2015
- Etichetta:
- eOne Music
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Dopo gli ottimi risultati ottenuti da “Onyx”, con ben tre singoli in cima alle rock charts, e un’intensa attività live – arrivata anche a queste latitudini di spalla ai 5FDP e al Reverendo Manson -, è giunta l’ora per i Pop Evil di tornare con il loro quarto album, destinato nelle intenzioni della band a spingerli ancora più in alto (come peraltro intuibile già dal titolo). Per farlo, i Nostri si affidano ad un guru del genere – Adam Kasper, già al lavoro con Pearl Jam, Soundgarden e Foo Fighters -, il cui tocco contribuisce a far crescere un po’ di barba sulla mascella squadrata del quintetto del Michigan. Fuor di metafora, “Up”, pur senza rinunciare ai clichè del genere, proietta i Nostri verso una dimensione più matura, in grado di farli mettere la freccia, almeno nell’indice di gradimento di chi scrive, rispetto a band sulla carta più rodate come i vari Seether, Nickelback, Saliva e Theory Of A Deadman. Tra i classici singoli picchiaduro (“Footsteps”, “Core”, “Vendetta”), anthem da arena (“Take It All”, “Lux”, “Dead In The Water”), sofferenze interiori in pieno stile post-grunge (“Ghost Of Muskegon”, “Ways to Get High”, “Till Kingdom Come”) e ballad da tramonto infuocato (“If Only For Now”, “Seattle Rain”), non manca proprio nulla; anzi, per stavolta possiamo decisamente parlare di una tracklist ‘senza filler aggiunti’. Acquisto obbligato per chi già li dovesse conoscere, ma anche e soprattutto un ottimo modo per cominciare a conoscerli per gli appassionati di mainstream rock a stelle e strisce, con quel tocco british che non guasta.