POSSESSIVE – Res Ipsa Loquitur

Pubblicato il 12/11/2024 da
voto
7.0
  • Band: POSSESSIVE
  • Durata: 00:33:06
  • Disponibile dal: 07/11/2024
  • Etichetta:
  • Brucia Records

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È un suono che si propaga malefico e strisciante, quello degli statunitensi Possessive, giunti con “Res Ipsa Loquitur” all’appuntamento del debut album dopo essere stati intercettati dalla nostrana Brucia Records, etichetta ormai avvezza a sponsorizzare realtà underground dal taglio disturbato e disturbante.
Il trio, nato da una costola dei black metaller Tempestarii e Lunar Temple, si cimenta infatti in una sorta di oscuro rituale sciamanico che non lascia adito a dubbi sulle sue intenzioni distruttive e sulla sua visione di metal estremo, frutto dell’unione alchemica di varie correnti e riconducibile – per sommi capi – alla scuola misantropica di Primitive Man, Full of Hell e Dragged into Sunlight.
Un flusso denso e nerissimo, in cui black/death, sludge e istanze grind/powerviolence vengono distillati e lasciati scivolare in una tracklist di sei brani per poco più di mezz’ora di musica, anche se di fatto il risultato è una singola suite dallo sviluppo preciso e che invita all’assimilazione continuata, senza interruzioni, per essere goduta appieno.
Dall’incipit simil tribale di “Sun and Moon” alla conclusione rumorista di “Sure Sign of the Nail”, l’impressione è a tutti gli effetti quella che la band voglia compiere un’evocazione nelle impervie foreste della sua terra di origine – l’Idaho – fra ossa di animali, rocce e sottoboschi putrescenti, facendosi poi segnalare per una gestualità in grado di rendere anche le transizioni più repentine (si pensi alla brutale accelerazione di “Renege”) fluide e spontanee.
A conti fatti, è soprattutto dalla cura riposta in questi dettagli concernenti la scrittura (poi estesa alla resa sonora e alla veste grafica) che l’esperienza di questi musicisti emerge con più forza dall’insieme, piuttosto che dalla personalità dei singoli passaggi, i quali – pur contando su riff poderosi e su un’interpretazione al microfono raggelante – non possiedono (ancora) un tratto che li distingua nel calderone blackened sludge contemporaneo.
Appurato quindi che l’autorevolezza e l’espressività di uno “Scorn”, di un “Trumpetic Ecstasy” o di un “Hatred for Mankind” non vengono raggiunte da questo primo full-length dei Possessive, l’esperienza complessiva resta comunque di quelle consigliate, specie se in cerca di un disco organicamente in bilico tra esplosioni scarnificanti e cadenze melmose, tra il mondo metal più nichilista e quello hardcore più allucinato e deforme, e che nel suo approccio ibrido non si dilunghi troppo, mantenendo il tutto entro le soglie di un minutaggio funzionale e digeribile.
Una manata immersa in un’atmosfera ostile e spiritata, che si può dire faccia sperare in un prosieguo di carriera all’altezza dei paragoni scomodati.

TRACKLIST

  1. Sun and Moon
  2. Instigation
  3. Renege
  4. Interlude
  5. Blood Covenant
  6. Sure Sign of the Nail
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