6.0
- Band: POVERTY'S NO CRIME
- Durata:
- Disponibile dal: /01/2004
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: Audioglobe
A due anni di distanza dal precedente “One In A Million” i progster tedeschi danno alle stampe il nuovo album, il quinto della loro discografia. La formula scelta è quella del concept, peraltro molto interessante ( una sorta di trattato filosofico/matematico nel quale la band cerca di dimostrare la tesi secondo la quale pensiero vita e destino altro non sono che una sequenza di reazioni chimico-fisiche predeterminate e calcolabili, con relativi riflessi sulla perdita di individualità). Sul lato prettamente musicale il prodotto non è tale da far gridare al miracolo e richiede, per essere apprezzato (e digerito) pienamente, molto più che un semplice ascolto. D’altronde i vari brani non possono essere separati dallo sviluppo lirico, ragion per cui “The Chemical Chaos” risulta spesso carente in termini di pura immediatezza. Gli ultimi Fates Warning continuano ad essere la musa ispiratrice del combo, in particolare in quelle composizioni (vedi “Terminal Trip”) basate su un tessuto ritmico a base di riff statici. Di grande rilievo la prestazione del tastierista Jorg Springub, sia dal punto di vista tecnico che a livello di vocabolario sonoro, complice una felice alternanza fra timbri vintage e modernisti. Lavoro gradevole, ma non ci troviamo di fronte ad un masterpiece quale “Slave To The Mind” (dal quale viene ripresa “Access Denied”, qui in chiave acustica nelle vesti di bonus track).