6.0
- Band: POWERMAN 5000
- Durata: 00.42.15
- Disponibile dal: 27/10/2017
- Etichetta:
- Pavement Entertainment
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Per noi italiani Powerman 5000 vuol dire 3 maggio 2000, Filaforum di Milano. La band di schizzati capitanata da Spider One ebbe l’onore di aprire per i Pantera assieme ai Satyricon, finendo nell’albo dei ricordi. Il periodo era quello di massimo splendore: sull’onda del platino dell’epopea sci-fi “Tonight The Stars Revolt!” i PM5K si assicurarono uno slot all’Ozzfest e macinarono il record di apparizioni su colonne sonore grazie ai fortissimi singoli “When Worlds Collide”, “Nobody’s Real” e “Supernova Goes Pop”. “Bombshell”, dal successivo “Anyone for Doomsday?”, sembrava poter continuare la scia di successi, invece ci fu praticamente il nulla. Pezzi persi per strada e tantissima perseveranza non fanno di Spider One un vincente, questo nono album in studio infatti ripropone per l’ennesima volta la propria ricetta di party industrial metal che però difetta dell’energia e del piglio degli album citati, assieme ad una carrellata di omaggi ai rocker che hanno ispirato il biondo porcospino. In questo modo una formuletta trita e ritrita eseguita da una band limitata può anche far battere il piede, ma in sede di valutazione bisogna pesare l’innegabile effetto juke boxe, andando infatti la band a citare Marilyn Manson, Rob Zombie, Sex Pistols, Billy Idol. Meglio di quanto fatto nel passato recente sia chiaro (almeno qui ci sono tutti gli ingredienti che hanno reso il gruppo famoso), ma ancora lontanissimi dai migliori episodi nella propria discografia. In questo contesto un tributo scanzonato all’icona David Bowie (“David Fucking Bowie”) diventerà per molti un intollerabile crimine di guerra. Come avrete capito la festa per i Powerman 5000 è finita da un pezzo, ma loro non vogliono smettere di suonare. Qualche juggalo potrà anche apprezzare, altri però vorranno solo staccargli la spina…