7.0
- Band: POWERWOLF
- Durata: 00:41:52
- Disponibile dal: 08/08/2011
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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E’ meglio mettere subito le cose in chiaro. Non consigliarvi il nuovo disco dei Powerwolf sarebbe da parte del sottoscritto una carognata notevole. Una bassezza nei confronti di coloro che adorano il metal classico, nei confronti del metallaro grezzo e rozzo con le borchie, ma anche e soprattutto nei confronti di chi semplicemente ama l’heavy metal e tutto ciò che l’ha ispirato, al di là delle preferenze di genere. Sarebbe una carognata, appunto, perché tutto sommato in questo “Blood Of The Saints”, quarta fatica in studio della band tedesca capitanata da Attila Dorn e dai fratelli Greywolf, gli elementi che tanto sono cari all’intransigente Ed incontentabile fan dell’heavy metal ci sono tutti. Ci sono la velocità delle ritmiche di canzoni quali “Murder At Midnight”, l’assoluta orecchiabilità dei ritornelli (come ampiamente mostrato in “Sanctified With Dynamite”), oppure ancora la potenza dei cori della powereggiante “We Drink Your Blood”. Tutto ciò che in una trentina d’anni ha finito per caratterizzare quel certo tipo di suoni legati al metal classico è qui presente, estirpato a forza dal sound di band quali Iron Maiden o Blind Guardian e poi rimodernato nella forma e nei contenuti, arricchito infine di una massiccia componente sinfonica che riporta ad atmosfere decadentemente clericali. Quindi, perché non consigliarvelo? Certo, “Blood Of The Saints” non è scevro da difetti, non potremmo mai sostenerlo. E’ sfacciatamente pacchiano, al limite del ridicolo per liriche e titoli (“Sanctified With Dynamite” è solo un esempio), ed è anche sfacciatamente ispirato a canzoni già composte da altri (“Fear Of The Dark” degli Iron Maiden è citata almeno un paio di volte…). Non è per nulla originale, in nessuno dei pezzi, ed è fin troppo simile al suo predecessore “Bible Of The Black”. Però, per una volta, possiamo permetterci di non essere così critici su questioni quali appunto l’originalità compositiva o la profondità dei testi, e possiamo goderci invece una decina di pezzi solidi, ispirati, coinvolgenti, metal al 100%. Alla fine con i Powerwolf il succo della faccenda è proprio questo: non ci propongono nulla di nuovo, ma ci ricordano i motivi per cui la maggior parte dei lettori di questa recensione hanno incominciato ad adorare la nostra musica. Chitarre pesanti, ritmi veloci, ritornelli da urlare a squarciagola, corna alzate, tanto headbanging e soprattutto quella energia che è da sempre la vera essenza dell’heavy metal. I Powerwolf ci ricordano tutto questo, e lo fanno con canzoni che sono dalla prima all’ultima adatte alla riproposizione in sede live e che indubbiamente ci coinvolgono nell’ascolto, facendo scorrere questi quaranta minuti come se fossero venti. Non ci resta quindi che rendere atto della capacità di colpire nel segno della band tedesca e continuare ad ascoltare questo dischetto, urlando a squarciagola tutti i cori. Alla fine possiamo dire che la musica sia arte, ma anche intrattenimento. Se della prima qui non ne troverete, potete star sicuri che l’ascolto di “Blood Of The Saints” di divertimento ve ne potrà portare tanto. Consigliati, senza dubbio.