POWERWOLF – Wake Up The Wicked

Pubblicato il 29/07/2024 da
voto
6.0
  • Band: POWERWOLF
  • Durata: 00:36:40
  • Disponibile dal: 26/07/2024
  • Etichetta:
  • Napalm Records

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Non c’è dubbio che nel nostro mondo, quello che ruota attorno al metal in tutte le sue svariate forme, i Powerwolf rientrano tra i fenomeni musicali degli ultimi quindici anni. Insomma, una di quelle band in grado di appassionare tanti ascoltatori grazie ad album ricchi di adrenalina, in grado di spiccare tra le vendite, e tour maestosi pieni zeppi di fan scatenati.
Il miglior pregio per il gruppo tedesco è però quello di aver creato un sound unico e riconoscibile, capace di sposarsi alla grande con l’impatto scenico: i nostri Lupi mannari hanno conquistato mezzo mondo grazie ad un power metal evocativo sorretto da un ampio uso di cori possenti e dall’organo, alternando momenti più veloci a midtempo avvolgenti e martellanti con melodie facili, il tutto accompagnato da una produzione bombastica e dalla voce unica, piena e teatrale di Attila Dorn.
Giunti però a questo punto della loro carriera e dopo tre anni interi di distanza dal precedente “Call Of The Wild”, il desiderio comune di molti fan era di poter ascoltare qualcosa di nuovo da una band capace di essere così efficiente in passato: non parliamo di stravolgere il sound, ma di inserire qualche elemento in grado di mischiare un po’ le carte in tavola e rendere l’ascolto più interessante.
Niente di tutto questo è però purtroppo presente nel nuovo “Wake Up The Wicked”, che segue invece per filo e per segno tutte le caratteristiche del classico sound Powerwolf, ma con undici brani quasi sgonfiati di tanti orpelli che comparivano in passato: canzoni possenti che esplodono dallo stereo con sì enorme carica, ma che vanno spesso in debito di idee e sfruttano le poche che trovano concentrandole in poco più di tre minuti di durata. Il quintetto tedesco sembra sforzarsi davvero poco nel dar vita ad un lavoro che verrà ricordato principalmente per l’utilizzo di una vagonata di cori, forse più che in passato, sorretti da poco altro attorno a loro.
Il risultato è che negli undici brani che compongono la tracklist, sono rari i momenti capaci di attirare le attenzioni senza risultare un po’ banali o dare l’impressione di già sentito.
Ammettiamo che l’irruenza di “Bless ‘em With The Blade” e “Kyrie Klitorem” – seppur abitudinarie – ha un forte impatto iniziale, che i cori vigorosi di “Heretic Hunters” uniti ad un riffing deciso confezionano uno dei momenti clou dell’ascolto, così come le esplosioni powereggianti della title-track, anche se anche qui i rimandi ad alcuni brani del passato sono fin troppo evidenti. L’utilizzo di un intrigante coro di voci bianche in “We Don’t Wanna Be No Saints” è l’unica trovata fuori dall’ordinario, ma viene ripetuto fin troppo ed il brano si basa quasi totalmente su di esso.
Il singolo “1589” – che sembra omaggiare i cugini Sabaton – risulta davvero povero e banale, così come la poca inventiva che emerge dalla piatta “Joan Of Arc”. A “Viva Vulgata” non basta inserire le solite abusate frasi in latino (con l’immancabile “Ave Maria“) per restare impressa, ed il finale affidato alla debole “Vargamor”, che si tronca all’improvviso senza un minimo di estro, potrebbe essere la fotografia di un disco che, arrivati alla fine, lascia un bel po’ di amaro in bocca.
Non è tanto questione di dibattere se i brani suonano bene, se sono composti con criterio e se funzioneranno in sede live; su questo i Powerwolf sono maestri. Si tratta proprio della sensazione che il gruppo non solo non abbia ampliato la propria proposta musicale, ma addirittura abbia ‘impoverito’ quel songwriting più di ampio respiro che accompagnava dischi come “Bible Of The Beast”, “Blood Of The Saints” e fino a “The Sacrament Of Sin” con cambi di tempo, organi ed un songwriting in generale più frizzante.
I Powerwolf – ne siamo certi – continueranno ad infuocare i loro concerti perchè quella è la loro dimensione naturale, ma su disco, in futuro, avranno bisogno di una decisa sterzata per evitare di cadere nella profonda monotonia.

TRACKLIST

  1. Bless 'em With The Blade
  2. Sinners Of The Seven Seas
  3. Kyrie Klitorem
  4. Heretic Hunters
  5. 1589
  6. Viva Vulgata
  7. Wake Up The Wicked
  8. Joan Of Arc
  9. Thunderpriest
  10. We Don't Wanna Be No Saints
  11. Vargamor
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