6.5
- Band: PRESSURE PACT
- Durata: 00:20:29
- Disponibile dal: 06/12/2019
- Etichetta:
- Wolves Of Hades
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Già la copertina potrebbe dirla lunga su questo esordio sulla lunga distanza (dopo un 12″ EP) degli olandesi Pressure Pact: immagine in bianco e nero che unisce iconografia hardcore/punk ed Oi!, dunque probabilmente si avrà a che fare con un suono non tanto incline ai compromessi e decisamente ricco di energia, fregandosene altamente della tecnica.
Così è, in effetti: “Scared Off The Streets” combina un’irruenza mutuata dalla strada all’urgenza tipica espressiva del punk, dell’hardcore più esasperato e senza fronzoli, andando a creare con questo mix tredici tracce (fra le quali un’intro) che sono proiettili caustici sparati ad alta velocità, per lo più. Velocità, dunque, quella servita in “Gestapo” e attraverso le accelerazioni di “Mob Stalking”, nella quale però c’è spazio per rallentamenti che vanno a cambiare l’andamento medio del brano così come in “Weights”: c’è sentore di Dead Kennedys in lungo ed in largo, a causa di un suono decisamente acido e che non cede ai compromessi della facile melodia. Anzi, a volerla dire tutta, c’è proprio la volontà di suonare in un certo qual modo fastidiosi, così come il punk primigenio doveva essere per creare disagio nella società perbenista: non è cambiato tanto dopo qualche decennio e se i Pressure Pact arrivano a sciorinare canzoni come “Death For Glory” e “T.I.”, entrambe evidenziate da un basso bello tonico, significa che c’è ancora spazio per il rigurgito delle strade sotto forma di musica come questa.
Forse anche una certa staticità dei suoni contribuisce a far immergere l’ascoltatore in un mondo più alienato dal quale si può uscire soltanto se lo si vuole davvero, facendo emergere la propria voce dalla massa imperante (così come in “Small Talk” cambia il modo in cui le parole vengono declamate al microfono): ed allora ben venga un album come “Scared Off The Streets”, che riesce a farci fare un salto indietro nel tempo, all’insegna di ciò che rappresenta per davvero una musica a suo modo pura, incurante delle mode, della tecnica e dei buoni sentimenti.