6.5
- Band: PRIMUS
- Durata: 00:40:22
- Disponibile dal: 21/10/2014
- Etichetta:
- ATO Records
- Distributore: Self
Spotify:
Apple Music:
I Primus e la “Fabbrica Di Cioccolato”. Viene facile associarli, non credete? Sono entrambe due filiazioni bizzarre dell’ingegno umano, icone artistiche svettanti nel confusionario panorama culturale odierno, grazie a un potenziale immaginifico sterminato. I primi sono autori di un concept lirico/sonoro delirante e sbeffeggiante, ancorati al puro estro insanabilmente cartoonesco di Les Claypool e capaci di giungere al successo di massa con una musicalità buffonesca, quasi impossibile da prendere sul serio, una Cartoonia di note pulsanti in una asistolia ritmica il più delle volte indecrifrabile. Il secondo è una favola senza tempo, in cui si mescolano i sogni sfrenati dei bambini e un profondo sentimento di riscatto sociale, generando l’impressione che, tutto sommato, anche ciò che pare lontano e inarrivabile possa alla fine esser toccato con mano e tramutarsi in realtà. Claypool è uno dei tanti bambini, ora un po’ invecchiato ma ancora fanciullo nell’anima – altrimenti non potrebbe continuare a creare certa musica – che ha nel film del ’71 “Willy Wonka E La Fabbrica Di Cioccolato”, tratto dal romanzo di Roald Dahl, uno dei simboli della propria infanzia, e non è riuscito a digerire il fortunato remake del 2005 “La Fabbrica Di Cioccolato”, con Johnny Depp nei panni del misterioso proprietario dell’industria di dolciumi. Il funambolico musicista americano ha deciso allora di omaggiare il capolavoro di oltre quarant’anni fa, rivedendo alla maniera sua e dei Primus la celeberrima colonna sonora. Per l’occasione si è riunita la line-up storica con Tim Alexander alla batteria e si è usufruito del contributo di Mike Dillon (Critters Buggin) alle percussioni e del violoncellista Sam Bass (Frog Brigade), duo denominato The Fungi Ensemble. I Nostri si sono attenuti abbastanza fedelmente alle musiche originarie, non hanno cambiato la successione dei singoli movimenti, non li hanno stravolti, non hanno improvvisato sui temi sonori come usano fare dal vivo con il proprio materiale originale. Siamo di fronte a un cover album quindi, c’è poco da spartire con un “classico” album dei Primus. Il limite più evidente dell’opera è proprio questo: quello tra la “La Fabbrica Di Cioccolato” e i Primus è uno sposalizio a metà, si viaggia su binari paralleli, le musiche del film sono accostate alle torsioni innaturali del bass player più matto del pianeta e dei suoi bislacchi figuranti senza compenetrarsi appieno con esse. Le melodie originarie sono sfiorate e blandite dai funkeggianti sommovimenti della band, ma non vengono decostruite e ricomposte in un pupazzo colorato e disarticolato alla maniera di una tipica Primus-song. Il trio che volò in alto nelle classifiche americane con “Sailing The Sea Of Cheese” rimane un po’ sulle sue in questa occasione, incerto se compiere il passo lungo nella consueta follia e scompaginare i canti degli Oompa Lumpa, mutare il senso delle altre balzane filastrocche contenute nella colonna sonora, spennellare della propria arte le inquietanti parentesi poste prima delle scene più importanti del film, oppure semplicemente risuonarle con puntiglio e solo un pizzico del proprio stile dissacrante. I tratti distintivi del gruppo non sono stati sotterrati; la voce nasale di Claypool è quella, il moto curvilineo del basso anche, la chitarra ambigua e pittoresca di LaLonde è inconfondibile e la serie di rumori ed effetti presenti nella soundtrack originaria ci sono tutti. Però l’idea iniziale di mantenere un forte filo conduttore con le creazioni di Leslie Bricusse e Anthony Newley ha limitato fortemente il normale potenziale creativo dei Primus, che si sono limitati al compitino, aggiungendo qualche grammo di assurdità qua e là senza dare significati aggiuntivi a un pezzo di storia del cinema. Manca l’energia e l’inventiva dei momenti migliori, l’insieme è divertente ma troppo prevedibile e dispersivo; è dura trovare grandi motivi per appassionarsi veramente alle riletture di “Candy Man”, “Pure Imagination”, “I Want It Now” (cantata eccezionalmente da LaLonde), oltre a una giustificabile curiosità nel risentire queste canzoncine rifatte da dei disegni animati in carne ed ossa quali sono i Primus. Per chi desidera scoprire le gesta di questo manipolo di pionieri del crossover totale, è d’obbligo iniziare dai primi quattro album; per i fan storici del combo, “Primus & The Chocolate Factory With The Fungi Ensemble” è invece un piccolo complemento alla discografia già posseduta.